Il balletto per la pace ha inasprito le contese dovute alla guerra. È diventato un vero e proprio caso lo spettacolo scena questa sera al teatro San Carlo di Napoli con l'obiettivo di raccogliere fondi per la popolazione ucraina: l'evento si è trasformato infatti in un'occasione di scontro dovuta alla presenza sul palco di ballerini ucraini e russi. Gli uni accanto agli altri. Quello che doveva essere un gesto di pace è stato interpretato dalla comunità ucraina di Napoli come una provocazione inaccettabile. A maggior ragione dopo gli orrori di Bucha. Così attorno al "Ballet for peace" partenopeo, poi ribattezzato "Stand Up for Ukraine", si è scatenata un'accesa polemica.
I toni del dissenso, a poche ore dallo spettacolo, erano già incandescenti. Davanti al San Carlo si sono radunati alcuni cittadini ucraini che hanno manifestato la loro indignazione, pronunciando slogan e intonando il loro inno nazionale. "Putin è un terrorista", si leggeva sul cartellone esibito dalla giovanissima Sophia, 17enne di Leopoli scappata dalla guerra e ospitata da ormai tre settimane in Italia. Nei suoi occhi, tanta determinazione. "Sono andata via con mia madre mentre mio padre sta combattendo. Ho amici in tutta l'Ucraina, molti sono scappati come me ma vogliamo tornare a studiare nelle nostre città. Stasera protestiamo contro Putin e diciamo agli artisti che ora non si può stare sullo stesso palcoscenico con i russi", ha affermato la ragazza, come riporta l'Ansa. Accanto a lei anche Larisa, che è da 20 anni a Napoli, e Oksana.
Ma quelle di Sophia, Larisa e Oksana non sono state le uniche voci a levarsi contro il balletto con gli artisti russi. Lo spettacolo, nonostante il suo scopo benefico, ha suscitato le ire del console dell'Ucraina a Napoli, Maksym Kovalenko. "In piena guerra non possiamo accettare nessuna collaborazione tra ucraini e russi. Non possiamo fermare uno spettacolo ma ogni persona ha la sua responsabilità, e anche ogni istituzione", ha attaccato il diplomatico di Kiev, che ai giornalisti convenuti per raccogliere le sue dichiarazioni ha mostrato alcune foto del massacro di Bucha. E ancora: "Ora non possono esistere eventi con ucraini e russi insieme. Abbiamo una guerra terribile, tante vittime, donne e bambini. Sta accadendo in Europa, è successo in Ucraina, può succedere domani in tutti i paesi dalla Polonia all'Italia".
Toni altrettanto duri erano stati espressi dal consolato ucraino in una lettera a Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli presente questa sera in platea. Sul palco della discordia sono previste anche le piroette di Olga Smirnova, una delle più grandi star della danza, che ha lasciato il Bolshoi di Mosca dopo aver denunciato l'invasione dell'Ucraina. Accanto alla prima ballerina moscovita, la collega ucraina Anastasia Gurskaya, dell'Opera di Kiev, appena fuggita dalla guerra. E chissà che la danza, con le sue movenze leggere, riesca ad attenuare almeno per una sera certi contrasti.
A farlo ci avevano provato, al termine delle prove generali, anche gli stessi ballerini russi e ucraini coinvolti nello spettacolo, facendosi ritrarre abbracciati sul
palco. Ma Oksana, che protesta davanti al teatro tra le bandiere ucraine, non ci sta: "Artisti e sportivi devono andare in Russia a dire a Putin basta, perché l'Ucraina vuole vivere, non vuole abbracci in scena".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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