Quelle foto assieme ai jihadisti dell'imam che attacca Salvini

Aboulkheir Breigheche, l’imam di Trento, compare in alcune foto con Ismar Mesinovic e Munifer Karamaleski, entrambi reclutati dalla rete di Bilal Bosnic

Quelle foto assieme ai jihadisti dell'imam che attacca Salvini

Aboulkheir Breigheche, l’imam di Trento (nonché portavoce dell’Associazione Imam e Guide Religiose) che ieri aveva attaccato Salvini definendolo “anti-islamico” e accusando l’Austria di discriminazione e xenofobia, è lo stesso che in un post su Facebook aveva accusato Iran, Russia e Usa di aver creato l’Isis: "È ora che tutti sappiamo con certezza che quelli che vengono uccisi in Siria sono la gente comune con le armi più micidiali che l’umanità abbia mai conosciuto, quelli di Usa, Russia e Iran che occupano la Siria e che hanno creato Isis per giustificare i massacri e che difendono i carnefici al potere da più di 40 anni massacrano il popolo rendendo il paese macerie. Questa purtroppo la pura verità. Davanti agli occhi di tutti. Quanto durerà questa situazione? Non credo molto. Perché l’oppressione non può sopravvivere a lungo. È la legge della natura. Peccato che la ”droga” del potere accieca. E i ciechi non percorreranno tratti lunghi di strada”.

Nell’ottobre 2016 Breigheche si scagliava contro l’intervento militare russo: "Putin e il suo regime danno una mano al regime criminale in Siria e bombardano i civili e la resistenza…insomma, tutti contro il popolo siriano, chi militarmente chi con il suo silenzio consenziente". Sarebbe interessante capire se per Breigheche i qaedisti di Jabhat al-Nusra e le altre formazioni jihadiste sono definibili come “resistenza”.

In un altro post Breigheche si scagliava contro il governo egiziano e contro l’Occidente che riceve il presidente egiziano Abdelfattah al-Sisi: "In Egitto c’è un presidente eletto democraticamente in prigione. E un generale golpista al potere che massacra anche i turisti che osano cercare di capire (Regeni). Un dittatore che l’occidente riceve con tutti gli onori…".

Breigheche del resto è stato presidente di quell’Alleanza Islamica d’Italia nella cui sede di viale Monza a Milano veniva immortalato Salah Sultan, personaggio legato all’ex governo islamista egiziano di Mohamed Morsy. Sultan si è più volte distinto per affermazioni antisemite.

Viene da chiedersi se Breigheche abbia visto le foto agghiaccianti scattate all’interno delle moschee turche fatte chiudere dal governo austriaco, foto nelle quali si vedono minorenni vestiti da militari che si improvvisano martiri con delle bandiere turche e che marciano per la sala di preghiera con modalità che ricordano certe parate dittatoriali di stampo mediorientale che mai si vorrebbero vedere in Europa. Bambini affiancati da bambine vestite di bianco, anche loro in modalità “martire”.

Siamo sicuri che il problema sia la xenofobia e la discriminazione da parte del governo austriaco? Guardando le foto pare proprio di no.

Chissà cosa avrà pensato poi Breigheche di quei due jihadisti balcanici ritratti con lui in una foto di gruppo presso un centro islamico del Trentino, nel momento in cui è emerso che i due erano andati in Siria per unirsi all’Isis nella lotta anti-Assad.

Trattasi infatti di Ismar Mesinovic e Munifer Karamaleski (il primo perdeva la vita nel gennaio 2014), entrambi reclutati dalla rete di Bilal Bosnic, il predicatore bosniaco più volte presente in diversi centri islamici in suolo italiano. Un terzo soggetto, un marocchino anch’egli presente in foto, veniva iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Venezia e successivamente espulso dall’Italia (quando si trovava già in Marocco).

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