Mentre le coste italiane continuano ad essere prese d'assalto da clandestini in viaggio a bordo di barchini e da navi Ong pronte ad approdare nei porti nostrani, la situazione sul territorio si fa sempre più incandescente con gravissimi episodi di intolleranza: un chiaro esempio è quanto accaduto a Marsala (Trapani), dove tre giovani italiani sono finiti in manette con l'accusa di aggressione aggravata dall'odio razziale.
I fermi, effettuati all'alba di stamani giovedì 1 ottobre, sono arrivati in seguito ad un accurato lavoro di indagine da parte degli agenti della polizia di Stato coordinati dalla procura della Repubblica di Marsala. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il branco agiva in particolar modo durante il fine settimana, cercando le proprie vittime nel centro cittadino. Vere e proprie spedizioni punitive, commesse senza alcuna ragione nei confronti di cittadini stranieri incrociati per strada. Durante le aggressioni ogni cosa poteva essere utilizzata per ferire gli extracomunitari finiti nel mirino: gli investigatori parlano di sedie in legno, tavolini, bottiglie di vetro e molto altro. Le vittime, raggiunte e circondate dal gruppo, venivano insultate e letteralmente pestate a sangue con calci e pugni.
I soggetti"si scagliavano contro con veemenza e ferocia, inveendo contro di loro, colpendoli con calci e pugni ed avvalendosi di corpi contundenti, minacciandoli e intimandogli di allontanarsi da Marsala: 'Siete africani di me***… non dovete più parlare perché siete di colore… Noi vi ammazziamo, qui non avete il diritto di stare… e qui siamo a Marsala". Questo si legge all'interno dell'ordinanza, riportata da "LaPresse". Il commando passava quindi poi alla violenza fisica nei confronti delle vittime, definite in modo dispregiativo "africani e nivuri”.
Malgrado l'iniziale reticenza di alcuni degli aggrediti a raccontare quanto subito, gli agenti del commissariato di Marsala sono riusciti a risalire all'identità degli aggressori, accusati a vario titolo di violenza privata, minaccia, lesioni personali. Pare che anche altri individui abbiano partecipato ai raid punitivi, e proprio per questa ragione l'attività investigativa è ancora in corso. Al momento, a finire in stato di arresto su disposizione della procura sono il 18enne Salvatore Crimi, conosciuto anche con il nome di "Spara spara", il 24enne Antonio Licari ed il 36enne Natale Licari. Tutti e tre, originari di Marsala, avrebbero alle spalle dei precedenti di polizia. Appartenenti, secondo quanto ricostruito da "ItalPress" al gruppo di tifosi "Ultras" del Marsala Calcio, erano stati sottoposti a daspo per i loro comportamenti violenti.
A casa del più giovane dei tre, il 18enne Crimi, è stata inoltre rinvenuta "una pistola semiautomatica priva di tappo rosso di marca Bruni, modello “New Police” cal.8 mm K, nr. 9 cartucce a salve cal.8 mm e nr. 1 cartuccia cal.7.75".Gli aggressori si trovano adesso dietro le sbarre del penitenziario di Trapani, in attesa di giudizio.
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