Ventimiglia - Stava diventando l'incubo di zona Termini, a Roma. Più che altro nei confronti di sprovvedute donne che venivano rapinate per strada o all'ingresso delle proprie abitazioni. Tre i colpi dei quali è stato riconosciuto colpevole, tutti commessi nell'ultimo mese, in un crescendo di violenza. Labiedh Abdelhaifidh, 25 anni, tunisino, aveva capito che ormai le forze dell'ordine erano sulle sue tracce. Pertanto, aveva deciso di fuggire a Barcellona, probabilmente come prima tappa verso la Tunisia, ma la sua corsa è stata interrotta dalla polizia di frontiera al confine italo francese di Ventimiglia, in provincia di Imperia. Quando gli agenti hanno visto che era sprovvisto dei documenti, hanno subito approfondito i controlli, scoprendo che era ricercato come rapinatore seriale. E' così stato scattato il fermo di indiziato di delitto. L'ampio curriculum criminale di Labiedh inizia nel febbraio del 2013, quando mette a segno la sua prima rapina. Malgrado sia clandestino nel nostro Paese, riesce a muoversi con estrema disinvoltura, seminando danni in giro per l'Italia. Si va dallo spaccio di droga, al furto e altri reati contro il patrimonio. E' il 12 aprile, quando nei pressi della stazione centrale di Roma, inizia a pedinare una giovane bulgara. La insegue fino all'ingresso dell'ostello in cui soggiornava. Quindi, la aggredisce alle spalle, la strattona con forza, sbattendola contro il muro e le porta via la borsetta con quattrocento euro in contanti.
Gli agenti del commissariato di zona Viminale riescono, grazie al circuito di videosorveglianza cittadino, a ricostruire un identikit del malvivente. Quest'ultimo colpirà ancora una volta, il 21 aprile scorso, prima di tentare la fuga verso la Francia.
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