Il rave party di Modena è ormai terminato, con l'allontanamento dei partecipanti a seguito dell'intervento delle forze dell'ordine (e del dialogo instaurato fra le parti). E al netto dei riverberi della questione sul piano legislativo a livello nazionale, con il nuovo decreto legge che trasforma eventi del genere in reati (a determinate condizioni, ovviamente) prevedendo sino a sei anni di reclusione, a pagare lo scotto principale della storia rischia di essere il proprietario dell'immobile occupato dai giovani durante il raduno dei giorni scorsi. Già, perché il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, ha preannunciato ieri la firma di un'ordinanza che imporrà alla proprietà di mettere in sicurezza l'edificio pericolante e di provvedere alla messa in pristino dei luoghi.
Il primo cittadino della città emiliana, in forza al Pd, ha posto l'attenzione sulla questione della sicurezza: lo stabile versava in condizioni precarie e nella peggiore delle ipotesi avrebbe potuto verificarsi un crollo proprio durante il raduno non autorizzato. Trattandosi di una costruzione privata, il Comune non poteva intervenire direttamente, se non sollecitando il privato. "La vicenda si è conclusa positivamente. Rinnovo i ringraziamenti per tutti coloro che hanno consentito di arrivare ad una soluzione pacifica, ripristinando la legalità con responsabilità e senza sgomberi - ha annunciato il primo cittadino di centrosinistra sulla sua pagina Facebook istituzionale, anticipando il da farsi - come Comune abbiamo attivato le procedure per un'ordinanza che imponga alla proprietà del capannone il ripristino dei luoghi. Stiamo predisponendo l'atto, la proprietà deve sistemare il capannone".
Un proposito previsto dalla legge, che non tutti gli utenti avrebbero però accolto favorevolmente in virtù delle tempistiche: molti avrebbero piuttosto preferito un'operazione di controllo preventiva della zona alle prime avvisaglie, che invece non ci sarebbe stata. E lo avrebbero fatto presente nei commenti. "Così ci rimette la proprietà, ricordando che una città nel frattempo è di fatto stata bloccata - il commento di un utente sotto il post - bisognava piuttosto evitare l’inizio del rave sul nascere, cose di questo tipo non sembrano sinonimo di civiltà". Oltre al danno, la beffa insomma: questo il tenore delle considerazioni di alcuni residenti.
Qualcun altro avrebbe invece fatto presente come l'intenzione sia stata manifestata a posteriori e che senza l'occupazione da parte dei partecipanti al rave l'edificio sarebbe rimasto diroccato per chissà quanto tempo, ricordando al sindaco la presenza di altri capannoni degradati sul territorio comunale. Intanto, nelle scorse ore sono stati denunciati 14 giovani, ritenuti gli organizzatori del rave. C'è però da credere che nemmeno il proprietario del capannone stia facendo i salti di gioia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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