È sorta una forte polemica a Ravenna in seguito alla decisione del primo cittadino di concedere una delle palestre del comune all'associazione islamica locale, che ha usufruito dell'edificio per ospitare un importante evento religioso.
Una notizia, questa, che ha fatto storcere il naso a molti, dal momento che la comunità dispone già di strutture adeguate, fra cui una moschea che si annovera fra le più grandi in tutta Europa.
A fare da portavoce degli scontenti cittadini, il responsabile comunale della Lega Stefano Morettini e la responsabile provinciale del Carroccio Samantha Gardin. “Avere la moschea più grande d’Italia, e la seconda in Europa, sembra non essere sufficiente per il sindaco di Ravenna per soddisfare le esigenze di culto delle comunità islamiche ravennati”, è il duro commento dei due politici, come riportato da “RavennaToday”. I due rappresentanti politici si sono opposti alla concessione dei locali della palestra-scuola “Remo Fiumana”, in via Babini, al centro culturale islamico “Tidiani” di Ravenna, che si è occupato di organizzare una celebrazione per la comunità senegalese.
“Lo svolgimento del culto ha suscitato il clamore di diversi residenti, disturbati dalle urla e dai canti dei fedeli in preghiera all’interno della palestra. Inoltre, secondo il regolamento comunale per le concessioni delle palestre ad uso temporaneo, gli impianti sportivi di proprietà comunale o a disposizione dell’ente comunale devono essere concessi, in orario extrascolastico, esclusivamente a gruppi sportivi per allenamenti e gare sportive”, hanno affermato i due membri del Carroccio. “Le concessioni rilasciate dal comune di Ravenna il 15 maggio e il 9 agosto, pertanto, sembrano contravvenire il relativo regolamento comunale. L’elemento che desta maggior preoccupazione afferisce al tema della sicurezza. Tali disposizioni prevedono che il comune riceva apposita richiesta e acquisisca la documentazione prodotta dall’organizzatore, constatandone l’esigenza di sottoporre l’argomento all’esame del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e al comandante provinciale dei vigili del fuoco”, prosegue il comunicato. “Nutriamo forti dubbi che il sindaco De Pascale fosse a conoscenza del numero dei partecipanti al momento di culto e abbia vagliato attentamente elementi come la capienza massima del locale e che esso avesse le uscite di sicurezza sufficienti per il numero di persone presenti.
Riteniamo che questi eventi vadano svolti nell’apposito luogo di culto presente in zona Bassette, lontano dalle abitazioni, e che il primo cittadino si adoperi affinché le comunità islamiche non siano una specie di gruppo franco messo in condizione di non rispettare le regole comunali e statali".In merito alla vicenda è stata quindi presentata un'interrogazione diretta allo stesso sindaco Michele De Pascale.
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