Max Leitner, conosciuto anche come il ‘re delle evasioni’, dietro le sbarre dallo scorso settembre, è uscito dal carcere e si trova adesso in libertà vigilata. Il giudice ha accolto la richiesta della difesa di revocare la misura cautelare in carcere. Secondo i legali difensori di Leitner, gli avvocati Angelo Polo e Martin Fill, questa sarebbe infatti incompatibile con le condizioni di salute sia fisiche che mentali del loro assistito. Il perito, lo psichiatra Ivano Simioni, ha giudicato Leitner seminfermo di mente al momento dei fatti. La perizia si è conclusa oggi, in incidente probatorio, e Leitner è stato valutato seminfermo a causa di un disturbo della personalità, che mostra però una pericolosità sociale attenuata.
Perché era stato arrestato l'ultima volta
Il 62enne si trova adesso in libertà vigilata a Merano, con una serie di prescrizioni. Leitner dovrà comunque seguire una terapia psichiatrica. L’uomo era stato fermato a Bolzano sud lo scorso settembre, e arrestato con le accuse di resistenza, detenzione di armi e ricettazione. Dalla sua vettura, sulla quale stava viaggiando in compagnia di un suo conoscente di nazionalità austriaca, erano stati esplosi due colpi di pistola contro un’altra automobile, in quel momento parcheggiata, di proprietà di una prostituta. Gli avvocati difensori hanno fatto sapere di voler chiedere il patteggiamento.
Come detto, Leitner è conosciuto anche come il ‘re delle evasioni’ perché è riuscito a evadere per ben 5 volte da carceri differenti, e alcune delle sue fughe sono ritenute spettacolari. Proprio per questa sua predisposizione a scappare dalle case circondariali, era tornato alla ribalta delle cronache tra il 1988 ed il 2003, più che per aver rapinato banche e furgoni portavalori a mano armata insieme ai suoi complici.
Era diventato una leggenda sul web
Dopo la sua quinta evasione il 62enne era riuscito a diventare una specie di leggenda su internet, con molti sostenitori sulla sua pagina Facebook, dove ha perfino un fan club. In passato era stata anche creata una raccolta firme per chiedere la sua scarcerazione.
Proprio Facebook lo aveva incastrato una decina di anni fa.
Infatti, nel 2011 l’altoatesino era finito in manette grazie a un video postato su YouTube, nel quale il rapinatore seriale, con berretto e cappuccio in testa, ringraziava gli utenti del social per la solidarietà da loro ricevuta e chiedeva la grazia all’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Tra le tecniche utilizzate per le sue fughe anche una classica spesso utilizzata al cinema, ovvero quella di calarsi dalla finestra del carcere annodando le lenzuola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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