L'aumento dei contagi in Italia rispetto ad altri Paesi al momento sembra essere molto più contenuto ma gli esperti non escludono che nelle prossime settimane, anche da noi, si possano raggiungere numeri di infezione da coronavirus importanti. Per evitare di tornare nel pieno dell'emergenza medica e sanitaria, le Regioni stanno facendo un passo avanti nell'organizzazione di un'eventuale nuovo aumento di ospedalizzazioni. La Regione Lazio, per esempio, è alla ricerca di personale sanitario per far fronte alla quarta ondata, che se arrivasse in questo momento coglierebbe gli ospedali impreparati a causa di una carenza di risorse umane da impiegare in corsia.
Pare, infatti, che negli ospedali del Lazio manchino 350 medici di urgenza, altrettanti anestesisti e circa 1000 infermieri. "E come se non bastasse il 31 dicembre decine di medici, impiegati come liberi professionisti nei pronto soccorso, rischiano di perdere il lavoro", scrive la Repubblica. Una situazione che rischia di essere insostenibile se non vengono adottate misure per tamponare la possibile emergenza. I professionisti inoccupati pronti a mettere il camice e a entrare in corsia non mancano di certo nel nostro Paese. Molti giovani, e meno giovani, sarebbero pronti a prendere servizio per fare il lavoro per il quale hanno studiato e faticato.
Tuttavia, l'assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D'Amato, pare stia pensando di chiamare in corsia negli ospedali della sua regione professionisti dall'estero. "Nei prossimi mesi avremo uscite rilevanti nel personale medico con prepensionamenti, anche nella medicina del territorio. Uscite non sempre accompagnate dal turnover che consente di non abbassare livelli di assistenza. Allora, anche in questo caso prima di arrivare all'emergenza c'è bisogno di scelte coraggiose e anche di andare a prenderceli in altri luoghi, come fatto da altri Paesi", ha detto nel suo intervento al convegno "L'Italia e l'Europa: il futuro dei sistemi sanitari dopo la pandemia".
Quindi, D'Amato ha aggiunto: "Circa 300 borse di Medicina d'urgenza sono andate vacanti, non sono state assegnate.
Forse anche qui occorre vedere ciò che hanno fatto in altri Paesi e pensare di recuperare i professionisti nei flussi migratori. Perché non dare permessi di soggiorno, a chi ha qualifiche riconosciute dallo Stato, per venire a lavorare in Italia? Ne abbiamo bisogno, nel Lazio abbiamo molte difficolta a reclutare gli specialisti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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