Violenza sessuale di gruppo aggravata, atti sessuali con minorenne, detenzione di materiale pedopornografico, violenza privata, atti persecutori, lesioni personali aggravate e di favoreggiamento personale.
Sono questi i reati contestati a nove persone, nell'ambito di un'operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che, su ordine della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria, stanno dando esecuzione ad altrettante misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Reggio Calabria e una da quello presso il Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria. Tra gli accusati anche un ragazzo minorenne e Giovanni Iamonte, figlio del boss della 'ndrangheta di Melito Porto Salvo (Rc) Remigio Iamonte.
La minore coinvolta è una studentessa tredicenne, figlia di genitori separati, finita nelle mani del branco che l'avrebbe sottoposta a violenze per due anni, dal 2013 al 2015. La ragazzina si era fidanzata con un ragazzo più grande di lei che l'aveva poi presentata ai suoi amici.
Il gruppo avrebbe iniziato a violentarla, prelevandola all'uscita della scuola per portarla in luoghi appartati anche due volte a settimana. E' stata poi un'insegnante a rendersi conto del disagio della ragazzina che traspariva dai suoi temi. Da qui una segnalazione, partita dalla scuola, che ha avviato le indagini.
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