Reggio Calabria, uccise la madre amante del boss. Confermato l'ergastolo

Francesco Barone scoprì i due insieme il 18 agosto del 2013. Avrebbe agito per onore e per evitare una faida tra clan della 'ndrangheta

Reggio Calabria, uccise la madre amante del boss. Confermato l'ergastolo

Resta in carcere, a vita, Francesco Barone, accusato dell'omicidio di sua madre Francesca. La Gazzetta del Sud dà notizia della conferma dell'ergastolo da parte della Corte di Assise d'Appello di Reggio Calabria. Rigettato il ricorso presentato dai difensori, gli avvocati Vecchio e Staiano. La sentenza conferma quanto richiesto, nella requisitoria, dal pubblico ministero Adriana Sciglio.

L'omicidio avvenne il 18 agosto del 2013. Il movente: secondo la procura distrettuale antimafia la relazione che la madre di Barone intratteneva con Domenico Cacciola, personaggio di spicco della cosca di Rosarno. Barone voleva lavare l'onta subita; oltretutto il rapporto extraconiugale intrattenuto dalla donna con Cacciola stava creando le premesse per lo scoppio di una faida tra famiglie. Infatti, la direzione distrettuale antimafia di Reggio ipotizza uno scenario. Barone avrebbe scoperto il 13 agosto la madre insieme a Cacciola.

Quest'ultimo poi sarebbe scomparso il giorno stesso (e non è stato mai più ritrovato). I magistrati ritengono che a ucciderlo sarebbero stati i suoi stessi figli. Uno scenario tragico che è stato delineato già nella sentenza di primo grado emessa dalla Corte d'Assise di Palmi.

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