Revocato il telepass alle ambulanze: soccorsi costretti a fare la fila ai caselli

Polemiche per la decisione della rete autostradale, che ha tolto il pedaggio elettronico ai mezzi di soccorso

Revocato il telepass alle ambulanze: soccorsi costretti a fare la fila ai caselli

AAA buon senso cercasi. Dal primo gennaio 2015, su decisione della Società Autostradale, sono stati revocati i telepass alle ambulanze di tutt’Italia. Avete letto bene, non è uno scherzo.

La follia, per altro, va avanti da tempo, visto che anche nel 2014 diversi mezzi di soccorso sono stati vittima dallo scaduto accordo tra le associazioni di volontariato e il gestore della rete autostradale, che si è tradotto nella disattivazione del pedaggio elettronico e nel trovarsi costretti a pagare il ticket. In caso di mancata urgenza immediata, le vetture dell’Associazione nazionale pubbliche assistenze sono tenute a fare la fila come comuni automobilisti, perdendo, chissà, secondi (o addirittura minuti) preziosi.

Un briciolo di senno è comunque rimasto: in situazione di emergenza, quando bisogno raggiungere l’ospedale più vicino o il luogo dell’incidente dove soccorrere il ferito, il transito resta gratuito. Sospiro di sollievo.

Le associazioni di volontariato di Prato raccolgono l’indignazione nazionale e portano la protesta fino al Ministero. La Nazione ne riporta lo sfogo: “Siamo di fronte ad una situazione paradossale: le ambulanze che trasportano pazienti in fin di vita a volte sono costrette ad aspettare fino a due minuti che qualcuno della Società Autostrade alzi la sbarra per superare il casello. I mezzi per il trasporto socio-sanitario invece restano anche quindici minuti in fila per pagare il pedaggio. Se le cose non cambieranno velocemente faremo una maxi manifestazione nazionale per denunciare quanto sta accadendo”.

Il trasporto d’emergenza non può aspettare nel traffico. Al Ministero dei Trasporti è in programma un incontro tra Riccardo Nencini – viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – Autostrade e gli operatori sociosanitari.

In attesa di trovare soluzione (possibilmente in tempi brevi), anche Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana, si augura un ripensamento della misura adottata a inizio anno: “Confido in un passo indietro da parte del gestore della rete autostradale, un atto dovuto e doveroso nei confronti di tante associazioni che svolgono un servizio essenziale, ma anche dei tanti cittadini che, contando su determinate prestazioni, vedono messo a rischio il loro diritto alla sicurezza e alla salute".

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