Riapre l'ospedale in Fiera

Riapre a Milano l'ospedale Covid in Fiera, ma è ancora polemica: "Manca il personale". Ma Gallera smentisce: "Struttura indispensabile"

Riapre l'ospedale in Fiera

Riapre l’ospedale Covid negli spazi della Fiera di Milano del Portello e arrivano i primi pazienti di terapia intensiva. Realizzato nel marzo scorso con risorse private per affrontare il sovraccarico degli altri ospedali nella furia della pandemia, era stato messo in stand-by il 6 giugno con la discesa del picco. Come ormai purtroppo accade, la struttura era diventato strumento di contrasto politico con toni accesi tra opposte fazioni politiche che lo ritenevano inutile, tardivo, vuoto, assurdo...

Guido Bertolaso, a cui era stata affidata la realizzazione, dichiarava alle agenzie di stampa che quello spazio attrezzato con 53 posti letto e in grado di ospitare fino a 104 pazienti in terapia intensiva e sub-intensiva, sarebbe tornato utile a tutto il Paese e che forse sarebbe stato opportuno costruirne uno anche nel Sud Italia. Ricordate la storia di Cassandra? Bene, quello stesso ospedale su cui molti gridavano allo scandalo dell’inutilità oggi torna utile. Proprio ieri la Lombardia ha superato la soglia dei 150 ricoverati in terapia intensiva che avrebbe fatto scattare la riapertura dell’ospedale in Fiera e lo spazio da oggi comincia a ricevere i primi pazienti di terapia intensiva. "Per questo intervento ci hanno criticato duramente, – afferma Giulio Gallera assessore al Welfare di Regione Lombardia - ma ora, questa struttura si rivela essere una grande e indispensabile risorsa per il nostro sistema sanitario. Al Portello saranno attivati i primi 153 posti letto per le cure intensive suddivisi in quattro moduli da 14 posti letto, tre moduli da 16 e sette moduli da 7, che saranno occupati in base allo stato di saturazione dei reparti di terapia intensiva degli ospedali”.

Mentre i protagonisti oggi lavorano in rispettoso silenzio senza dilungarsi in recriminazione al Consiglio regionale lombardo è di nuovo polemica. L'opposizione dice che un posto letto non è paragonabile a una terapia intensiva se manca il personale che si occupa del paziente. Così abbiamo chiesto all’assessore quale sia la forza messa in campo. “Per questo progetto saranno coinvolti gli operatori degli ospedali hub della Lombardia che adotteranno, prendendosene carico, uno o più moduli degli ospedali in Fiera. La gestione delle attività assistenziali nei vari moduli è stata affidata a Policlinico, Niguarda, San Gerardo di Monza, San Matteo di Pavia, Varese, Legnano/Busto, Humanitas. In una fase successiva saranno coinvolti gli ospedali di Lecco/Como, Gruppo San Donato e Cremona. Questi hub – continua Gallera – garantiranno la presenza H24 di équipe mediche, infermieristiche e di supporto per i bisogni assistenziali dei pazienti nel modulo di competenza. Gli hub, a loro volta, saranno supportati dai relativi ospedali Spoke per la gestione del personale delle professioni mediche e sanitarie nei propri reparti interni. E potranno procedere, all’occorrenza, a nuove assunzioni”.

Da parte sua il Policlinico (che ha in carico la gestione della struttura) conferma che il primo modulo di 14 posti letto è già operativo con un anestesista e 3 infermieri divisi in 3 turni 24 h ogni 2 posti letto, 10 anestesisti e 30 infermieri. Gli altri moduli saranno man mano affidati agli altri ospedali Hub che lo attiveranno, in proporzione, con proprio personale. L’ospedale Niguarda di Milano tra i principali hub nazionali recentemente indicato dal settimanale americano “Newsweek” miglior ospedale nazionale, unico italiano tra i primi 50 centri al mondo è in prima linea di fronte a una emergenza che non bisogna nascondere sta crescendo esponenzialmente. “Il nostro ospedale – dichiara Marco Bosio Direttore Generale del Niguarda - si è attivato fin da subito per contrastare questa emergenza, a febbraio come in questa seconda fase di criticità.

Essendo stato identificato come hub per la gestione della patologia covid, parteciperemo anche a questo progetto regionale, secondo le necessità emergenti dal contesto epidemiologico.” Il contrattacco al virus è entrato in azione.

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