É ancora scossa Silvia. "É traumatizzata, molto sofferente", racconta Giulia Bongiorno, avvocata della ragazza italo-svedese che ha denunciato Ciro Grillo, figlio di Beppe, e tre amici genovesi per la presunta violenza sessuale di gruppo avvenuta nella villa in Sardegna del fondatore dei 5Stelle.
La notte era quella del 17 luglio 2019. Più di due anni dopo, è arrivato il rinvio a giudizio dei quattro. E Silvia si sente un poco sollevata. Parla al telefono con la Bongiorno, legale esperta di violenza sulle donne che la rappresenterà nelle aule del tribunale di Tempio Pausania. Le dice grazie, perché è anche grazie a lei che ha trovato la forza di sedersi a un tavolo e raccontare la propria versione dei fattacci di quella notte sarda. Ieri la ragazza ha incassato il primo successo, piccolo ma prezioso. Ha creduto a lei, non a loro, la giudice delle indagini preliminari Caterina Interlandi. Un sollievo per Silvia, che porta ancora i segni di ciò che è accaduto: "Vive ogni giorno come se avesse accanto perennemente la sensazione fisica di quello che le è successo, una specie di compagna quotidiana. Oggi però ricomincia finalmente a respirare", ha detto ieri la Bongiorno. La ragazza si è trasferita, ha perduto molte amicizie, fa il possibile per sfuggire ai racconti che ricostruiscono quella notte. Si è affidata alla protezione dei genitori.
Eppure, nonostante la delicatezza della vicenda, c'è chi ha pubblicato il suo vero nome (Silvia è un nome di fantasia): "Trovo che questo sia gravissimo - aggiunge l'avvocata - mai ho assistito a una tale volontà di sgretolare la verità e distorcere i fatti. Sono stufa di leggere pezzettini di atti isolati che vengono interpretati male. Tutto questo, tra l'altro, diventa un deterrente per le donne che vogliono denunciare". C'è anche chi le invia qualche titolo che la riguarda. Ma lei fa il possibile per non pensarci. Per questo ieri, quando ha saputo del rinvio a giudizio, non ha versato una lacrima. Mentre la madre è scoppiata a piangere. Insieme al marito ha deciso di non rilasciare alcuna intervista. L'unica comunicazione l'hanno affidata a una nota, diffusa lo scorso aprile, in cui denunciavano la diffusione dei video intimi di quella notte. Video che saranno uno dei punti chiave su cui si scontreranno le parti nel processo, con la prima udienza fissata per il 16 marzo 2022.
Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia rischiano fino a dodici anni di carcere. All'epoca dei fatti, i quattro - e così la stessa Silvia - avevano 19 anni. Conosciute la ragazza e un'amica durante una serata al Billionaire di Porto Cervo, invitarono entrambe a casa di Grillo jr.
Qui si sarebbero consumate le violenze sessuali: prima violentata da Corsiglia, mentre gli altri stavano a guardare; poi, da tutti assieme. Secondo i ragazzi i rapporti erano consenzienti, secondo Silvia di trattò di stupro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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