Riello: «Expo, impatto positivo per il sistema fieristico italiano»

Parla il presidente dell'Associazione esposizioni e fiere italiane. Crescono gli eventi dedicati a sostenibilità, alimentazione e business-to-consumer

È iniziato il conto alla rovescia verso la chiusura del semestre di Expo 2015, prevista per il 31 ottobre. Al 30 settembre, i biglietti emessi con sigillo fiscale sono ammontati a 18.409.430. E solo in quel mese gli accessi alla manifestazione sono stati oltre 4,3 milioni, portando il totale dall'apertura a 16,5 milioni. Anche ottobre promette di essere un mese da record per Expo 2015. Ma cosa rimarrà in eredità per il settore fieristico italiano da questa esperienza.

Ecco l'opinione di Ettore Riello, presidente di Aefi-Associazione Esposizioni e Fiere Italiane: «Expo - afferma - è un grande evento dedicato al grande pubblico, non una fiera business-to-business . Un evento che ha rappresentato un'occasione per tutto il Paese; abbiamo creato una grandissima opportunità per far conoscere al mondo tradizioni, culture e bellezze italiane. Ma Expo è stata anche un'occasione di confronto, dialogo e contatto con altri Paesi, una grandissima opportunità che trainerà il Paese con le sue declinazioni: industria e fiere. Expo, infatti, è un esempio di sinergia vincente in grado di coinvolgere tutte le nostre eccellenze produttive. La stessa sinergia e collaborazione di cui anche il sistema fieristico ha bisogno per poter competere a livello internazionale».

«Negli ultimi mesi - aggiunge Riello, tracciando un primo bilancio del 2015 - il settore italiano ha mostrato segni di vitalità, soprattutto grazie alle numerose realtà che hanno saputo innovare e investire nelle attività di supporto all'internazionalizzazione. Per continuare nel loro processo di sviluppo e sostegno delle imprese ed essere appetibili, le manifestazioni devono evolvere, sapere analizzare i mercati e rispondere ai loro mutamenti con nuovi prodotti e servizi aggiuntivi, assistere le vendite all'estero e supportare concretamente nel presidio di piazze internazionali strategiche». «Le fiere - spiega l'imprenditore - sono sempre meno spazi fisici in cui esporre, ma si configurano sempre più quali partner e consulenti per il business delle aziende, in grado di accompagnarle nella definizione di strategie tailor made su ciascuna azienda. Grazie anche al costante lavoro di Aefi, al nostro continuo dialogo con le istituzioni per sottolineare la necessità di un supporto al settore e all'attenzione del viceministro Carlo Calenda, le manifestazioni fieristiche sono state inserite nel Piano di promozione straordinaria del Made in Italy, assumendo così il ruolo di leva strategica per la crescita del Paese. Come trend, anche come effetto collaterale di Expo, sono invece cresciute le manifestazioni dedicate alla sostenibilità ambientale e a specifici comparti dell'alimentare, con spazi sempre maggiori riservati a show cooking e degustazioni; oltre alle fiere business-to-consumer ».

Riello, infine, affronta il tema 2016, per il quale nutre «aspettative positive».

E sottolinea come «Expo avrà ripercussioni che si vedranno a partire proprio dall'anno nuovo; inoltre, grazie ai fondi stanziati dal ministero dello Sviluppo per il Piano di promozione straordinaria del Made in Italy, sarà possibile rafforzare le iniziative di incoming di operatori esteri, organizzare eventi sui mercati stranieri a maggior potenziale di crescita, incontri di formazione e sviluppare strumenti per facilitare l'avvicinamento tra domanda e l'offerta». «Tutto questo - conclude Riello - impatterà positivamente sull'attività delle Pmi e darà una grande spinta anche alla manifattura italiana consentendo alle aziende di ripartire».

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