Rigopiano, ecco perché la provincia non chiese aiuto all'Anas

I dirigenti erano preoccupati che gli fosse tolta la competenza sulla viabilità

Rigopiano, ecco perché la provincia non chiese aiuto all'Anas

Ci sono anche le conversazioni tra due dirigenti della Provincia negli atti dell'inchiesta su quanto avvenuto all'hotel Rigopiano durante l'emergenza neve del gennaio 2017 in Abruzzo.

Non si poteva chiedere aiuto all'Anas per avere più turbine spazzaneve per salvare la faccia, lasciano intendere chiaramente quei discorsi, nonostante gli ospiti dell'albergo fossero bloccati sotto la neve a Farindola.

Paolo D'Incecco, direttore del settore Viabilità e responsabile della Protezione Civile, sotto intercettazioni per presunte irregolarità in una storia di appalti regionali, parla più volte con Mauro Di Blasio, che gli propone di far intervenire l'Anas, perché di turbine a disposizione ce ne sono troppo poche. E gli risponde che "così ci facciamo fare l'esproprio in casa". Che insomma l'Anas non può essere coinvolta.

"Se l'Anas va lassù e riapre, diranno: visto che bisogna passare all'Anas le strade?", dice D'Incecco. Alla provincia di Pescara sono rimaste infatti dopo la riforma solo due competenze: viabilità e scuola.

È la mattina del giorno del terremoto e della valanga. Ad aprire la strada fino all'abergo sarà alla fine proprio l'Anas.

"Quello dell'albergo non deve rompere il c... Digli che deve stare calmo", si sente tra l'altro dire nella telefonata, anticipata dal Messaggero.

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