Il riscatto della Lombardia smentisce i gufi

Se, come si sa, una buona nuova fa meno notizia di una tragedia, nel caso della Lombardia questa regola del giornalismo più spregiudicato vale il doppio.

Il riscatto della Lombardia smentisce i gufi

Se, come si sa, una buona nuova fa meno notizia di una tragedia, nel caso della Lombardia questa regola del giornalismo più spregiudicato vale il doppio. Ed è difficile pensare che questo cattivo costume non sia legato alla contingenza di una regione governata da oltre 26 anni dal centrodestra. E così il fatto che il monitoraggio settimanale sull'andamento della pandemia a cura dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute abbia fatto scendere l'indice Rt del contagio dall'1,27 della scorsa settimana all'1,1 di questa, ha trovato una certa ospitalità nei media. Così come la decisione che sono 18 le Regioni classificate a «rischio moderato», mentre tre sono a «rischio basso». E qui c'è la sorpresa perché nel plotoncino, insieme a Veneto e Lazio, c'è proprio la Lombardia, salita in vetta alla classifica delle terre «risanate». Una notizia che meriterebbe forse lo stesso spazio dato alla sua lapidazione durante la pandemia, unendo magari qualche analisi per capire come sia stato possibile un tale miracolo, visto che da quelle parti non pare siano passati un sant'Antonio da Padova e nemmeno un Padre Pio. Nessun miracolo, dunque, ma come tante volte promesso di fronte alla flagellazione, tanto lavoro organizzato dalla Regione. E, vogliamo dirlo, da quel governatore Attilio Fontana che mai una volta ha perso le staffe di fronte ad attacchi volgari e ingiustificati che gridavano vendetta. E invece da politico (e uomo) navigato, ha incassato e tirato dritto. Circondandosi dei migliori talenti, sicuro che meglio di qualunque arringa di avvocato, quale peraltro è, sarebbero stati i numeri a rispondere. E così è stato grazie alla tenacia di numeri uno come Guido Bertolaso e Letizia Moratti, al rettore del Politecnico Ferruccio Resta, al presidente della Fondazione Fiera Enrico Pazzali e a quell'assessore Giulio Gallera liquidato forse troppo in fretta. Una squadra che ha stroncato l'odio ideologico di tanta politica e stampa che per mesi ha martellato sull'assenza di una medicina del territorio e su presunti crimini da portare in tribunale.

E invece, come oggi appare chiaro e come ripeteva Fontana, sulla Lombardia era semplicemente caduta una bomba atomica. E nell'emergenza era difficile, forse impossibile, fare di più. Con l'organizzazione, invece, questa terra di talenti e lavoratori ha saputo rinascere. Alla faccia di chi le vuole male. Evviva.

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