Rivalutazione pensioni: "Ora ricorsi alla Corte europea"

Dopo il verdetto della Consulta sulla rivalutazione delle pensioni, scattano i ricorsi alla Corte Europea per ottenere l'adeguamento degli assegni

Rivalutazione pensioni: "Ora ricorsi alla Corte europea"

Non si ferma l'azione legale di chi si è visto negare la rivalutazione sugli assegni della pensione con la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 24 ottobre. Di fatto il verdetto della Consulta ha lasciato perplessi migliaia di pensionati e soprattutto le associazioni di categoria che difendono i loro diritti. Il verdetto ha cancellato in un solo colpo l'adeguamento di diversi assegni che da anni attendevano un aumento che ora è svanito nel nulla. Infatti su alcuni importi è stata applicata una rivalutazione parziale e non completa. Su questo punto va ricordato proprio un parere della stessa Corte che sulla decurtazione del 5 per cento sugli assegni di fatto aveva dato indicazione di "una tantum" e non strutturale. Adesso con la nuova sentenza della Consulta questo orientamento viene cambiato. Come sottolinea Celeste Collovati (rivalutazionepesnione@gmail.com), legale di Aspes, associazione in prima linea nella tutela dei diritti dei pensionati, "la Corte afferma che le pensioni di oltre sei volte la minima non hanno molto sofferto, pur avendo perso per sempre il 5% della loro pensione". Dunue in questo modo viene ignorato il diritto di chi attendeva l'adeguamento degli assegni. Questa scelta della Consulta va nella direzione della tutela della "ragion di Stato" ma sul fronte del diritto lascia perplessi gli operatori del settore legale che difende i pensionati.

E da questo nasce l'idea di una nuova mossa per rivendicare i diritti di chi percepisce una pensione: "Alla luce di queste considerazioni, troppi sono i punti controversi e i diritti violati che fanno propendere per un’altra possibile azione alla Corte Europea", ha concluso la Collovati.

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