Dopo circa tre anni dalle dimissioni di Joseph Ratzinger dal Soglio di Pietro, emergono nuovi particolari e retroscena sulle motivazioni che spinsero Benedetto XVI a lasciare il suo incarico. A raccontarle è stato, poco prima della sua morte, come racconta il Corriere, padre Silvano Fausti, scopraso a 75 anni lo scorso 25 giugno. Secondo quanto avrebbe raccontato Fausti, Benedetto XVI avrebbe avuto, nel giugno del 2012 un incontro con il Cardinale Carlo Maria Martini. I due, si incontrano al raduno mondiale delle Famiglie. Martini, che sarebbe poi morto il 31 agosto dello stesso anno, in un breve colloquio disse al Papa che la Curia non si sarebbe riformata e che a lui non restava che lasciare. Dopo quell'incontro Benedetto XVI, tornato in Vaticano, cominciò a parlare con i suoi collaboratori dell'idea di dare le dimissioni. Non riuscirono a dissuaderlo.
Così l'11 febbraio 2013 dichiarò la sua rinuncia al pontificato. "Dimissioni già programmate dall’inizio del papato - se le cose non fossero andate come dovevano -, fin da quando al Conclave del 2005 Martini spostò i suoi consensi su Ratzinger per evitare i "giochi sporchi" che puntavano a eliminare tutti e due ed eleggere "uno di Curia, molto strisciante, che non ci è riuscito", rivela il padre gesuita.
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