Una mini rivolta è stata inscenata, stamani, in carcere a Sanremo, da otto detenuti, sette dei quali stranieri (in prevalenza nordafricani), che si sono rifiutati di entrare nelle proprie celle, al termine del consueto momento ricreativo, in segno di protesta contro un altro recluso, non gradito alla maggioranza, nei confronti del quale avevano chiesto il trasferimento.
Alla fine, però, a rimetterci è stato l’unico agente in servizio presso la Terza sezione del penitenziario, che è stato insultato e minacciato, oltre che a parole, anche con un bastone ricavato dalla "gamba" di un tavolo, che un detenuto ha staccato. All fine è stato necessario l’intervento di altri sei poliziotti di rinforzo, ma prima di sedare la rivolta, sono passate due ore.
"E' inspiegabile la gestione dell'istituto di Sanremo, che a noi sembra lontana dal rispetto delle regole rieducative, molto permissiva e tollerante con i detenuti - spiega Michele Lorenzo, segretario regionale del Sappe Liguria, il sindacato della polizia penitenziaria -. Ricordiamo, che a luglio un detenuto ha preso a pugni in faccia un agente in servizio. Questo ennesimo episodio, benché ben gestito dal personale di turno, avrebbe potuto avere un epilogo diverso, dato che uno dei detenuti coinvolti era armato con un rudimentale bastone”.
La polizia penitenziaria protesta contro il sovraffollamento del carcere di Sanremo, le cui condizioni sono diventate ancora più proibitive, dopo la recente decisione di spostare, nello stesso
istituto, anche gli arrestati di Savona (il cui carcere è stato chiuso in passato) e provincia, per i problemi viari nati dopo il crollo del ponte Morandi di Genova, che impediscono il trasferimento nel capoluogo ligure.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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