Il padre di Finnegan Lee Elder, Ethan, è arrivato a Roma. Il genitore del presunto killer del carabiniere Mario Cerciello Rega è scosso dopo quanto accaduto. Sulla porta di casa, negli Stati Uniti, c'è una semplice richiesta per curiosi e giornalisti: "Per favore rispettate la privacy di questa famiglia". Adesso però, proprio questa famiglia che chiede silenzio e rispetto, deve fare i conti con le accuse (gravissime) che pendono sul figlio e che di fatto potrebbero portarlo sulla strada di un durissimo percorso giudiziario. Il padre di Finnegan non vuole rilasciare dichiarazioni, ma all'arrivo a Fiumicino afferma: "La prima cosa che vorrei sapere è quale è la prassi burocratica per poter rivedere in carcere mio figlio". È arrivato nella Capitale su un volo della Norvegian che è atterrato a Fiumicino poco dopo le 11.
Intanto questa mattina gli investigatori che indagano sull'omicidio di Cerciello hanno nuovamente fatto un controllo e una perquisizione nella stanza dell'hotel dove alloggiavano i due americani. Proprio nella stanza dell'hotel era stata trovata l'arma del delitto, nascosta proprio in un controsoffitto. Inoltre, sempre gli inquirenti hanno trovato anche un flacone di psicofarmaco usato da Elder. Secondo fonti della Procura, come riporta l'Adnkronos, gli investigatori, alla presenza dei legali dei due americani e dei consulenti hanno recuperato e isolato tracce biologiche e papillari mentre tutti gli oggetti che erano nella stanza e nelle valigie è già in mano degli investigatori. La stanza resta sotto sequestro. Insomma le indagini vanno avanti senza sosta. I familiari del ragazzo americano adesso provano a far quadrato attorno a lui. A stupire sono state le parole della madre di Elder Lee, Leah Lynn Elder che ha tentato, tra le righe di giustificare il figlio: "Sono sotto choc, come in un incubo da cui ci sveglieremo. Forse mio figlio era terrorizzato, dunque può avere agito in modo inconsulto".
Per la madre le 11 coltellate sarebbero scaturite da una reazione ad una situazione di pericolo. Eppure quei fendenti parlano chiaro: la violenza usata per uccidere il carabiniere non può giustificare una reazione di paura o di terrore. C'era l'obiettivo chiaro di uccidere un militare che faceva il suo lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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