Dovrebbe rappresentare un'opportunità per ridurre smog e traffico e invece il bike sharing serve a dimostrare sempre di più l'inciviltà di alcune persone.
In questi giorni il Tevere è in secca e dal fondale riemergono le biciclette del bike sharing, quelle che è possibile prendere in affitto tramite un'applicazione sul cellulare, gettate nel fiume di Roma. Sono almeno cinque quelle venute a galla questa mattina e recuperate durante un sopralluogo. Un episodio di inciviltà, pari a quello delle bici trovate distrutte nei Navigli di Milano.
Lasciando però da parte questi spiacevoli fatti, i dati forniti dal general manager della start up Obike, una delle due che opera nella Capitale, sembrano confermare che il servizio funziona ed è
apprezzato dai romani. In soli due mesi sono state fatte ben 20mila corse e i mezzi gravemente danneggiati sono meno cinque per cento. Questo significa che su 1700 bici, quelle non più utilizzabile sono circa 80.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.