Roma, il Consiglio Comunale dice no alla via per la Fallaci

Pare proprio destinata a dividere, in vita come in morte, Oriana Fallaci: anche a Roma il Consiglio comunale si è pronunciato contro l'intitolazione di una via della Capitale alla scrittrice e giornalista fiorentina.

A bocciare la mozione, presentata da un consigliere del Nuovo Centrodestra ma sottoscritta da tutti i gruppi capitolini, sono stati il Partito Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà, che hanno puntato il dito contro una frase, all'interno di un documento, ritenuta "inneggiante all'odio religioso".

"Secondo la scrittrice fiorentina, staremmo assistendo ad un pianificato tentativo del mondo musulmano di islamizzazione dell'Occidente, basato su quelle che, a suo parere, rappresentano le strutture portanti del Corano": queste le parole che hanno fatto cambiare idea ai consiglieri piddì e vendoliani.

"C'è un riferimento all'islamizzazione dell'Italia - spiega il capogruppo di Sel in Campidoglio Gianluca Peciola - e il testo aveva un contenuto di odio ideologico verso l'Islam che non ha nulla a che fare con il radicalismo di alcune minoranze. Siamo ovviamente d'accordo all'intitolazione di una strada ad Oriana Fallaci"

Insomma, una bocciatura più contro la forma della mozione che contro l'intitolazione stessa di una via alla giornalista fiorentina. "Abbiamo bocciato la mozione perché c'erano un paio di incisi nel testo della mozione che avrebbero potuto creare problemi - commenta il coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo - Ci sono apparsi pesanti. Ma abbiamo già depositato un ordine del giorno, che voteremo a fine della seduta, per intitolare una strada ad Oriana Fallaci."

Da Ncd, però, puntano il dito contro le divisioni interne al Pd: "Credo nel tentativo del mondo estremista musulmano di islamizzare l'Occidente ed allo stesso tempo il mio Paese che si chiama Italia e che io difenderò fino alla morte - spiega il consigliere Marco Pomarici - Oriana Fallaci è stata profetica e tutto

quello che ha scritto ora si sta avverando. Il Pd, dilaniato ancor più al suo interno si è ritrovato nel votare contro un documento che esprime il pensiero della stragrande maggioranza dei cittadini italiani e romani".