Roma, fermate inagibili per le persone disabili Condannato il Comune

In dodici mesi dovrà realizzare la messa a norma e risarcire l'uomo che nel 2009 aveva intentato la causa per condotta discriminatoria

Roma, fermate inagibili per le persone disabili Condannato il Comune

Il Tribunale civile di Roma condanna il Comune. Oggetto della condanna una causa per condotta discriminatoria risalente al 2009 sull'inaccessibilità delle fermate dei bus capitolini per i disabili.

A tentare la causa contro il comune era stato Gustavo Fraticelli, disabile e co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni. Costretto su una sedia a rotelle l'uomo aveva più volte tentato, senza successo, di servirsi dei mezzi pubblici della Capitale.

Nel centro storico romano, secondo le valutazioni realizzate dall'associazione, che ha curato l'aspetto legale della vicenda, solo il 10% di 460 fermate sarebbe risultate accessibili anche per i disabili. La sentenza del Tribunale è stata emessa basandosi sulla legge 67 del 2006, che prevede che si debba intervenire a favore dei disabili che siano stati discriminati direttamente o indirettamente.

Il giudice ha condannato il sindaco di Roma a pagare un risarcimento di 5mila euro, più ulteriori 2.500 a titolo di rimborso per le spese legali a Fraticelli e ordinato la pubblicazione della sentenza sulle pagine romane del Messaggero.

Entro 12 mesi

dovrà inoltre essere realizzato un piano per la messa a norma dei marciapiedi in via Cernaia, Passeggiata di Ripetta, Piazza Fiume, Via Veneto e via dei Cerchi, le strade dove si trovano le fermate oggetto della causa.

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