Non è piaciuto quasi a nessuno. Eppure ha fatto parlare molto di sè. L'albero di Natale piazzato dal Campidoglio di fronte all'Altare della Patria ha infiammato i social che sono arrivati a soprannominarlo "Spelacchio". E con questo nome è diventato famoso.
Ma ora, come rivela il Messaggero, il Comune potrebbe presentare il conto alla ditta che si è occupata del "trasporto, posa in opera, allestimento di un contenitore in legno e cemento armato nonché successiva della rimozione e smaltimento". Il prezzo pagato dalla giunta grillina, secondo il quotidiano romano tre volte rispetto all'anno scorso, è di 48mila euro. Non pochi considerando che non ha certo fatto una bella figura.
Dopo Natale, infatti, il Campidoglio dovrà redigere una "valutazione di soddisfacimento" per verificare e certificare il "livello di qualità per l'esecuzione della prestazione" della ditta che ha trasportato l'albero.
E uno dei punti fondamentali presenti nel contratto sottoscritto si legge che i parametri con cui andrà valutato il lavoro è anche "numero di reclami da parte dell'utenza": "Le irregolarità riscontrate in relazione a uno o più dei suddetti parametri - si legge ancora nel documento rivelato dal Messaggero - potranno concorrere alla valutazione dei comportamenti dell'esecutore concretizzanti grave inadempimento e tali da compromettere la buona riuscita delle prestazioni contrattuali".
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