Maurizio Diotallevi e la sorella Nicoletta a quanto pare non avrebbero mai dato disturbo nel quartiere. Mai una lite, mai un diverbio. Ma dietro questa apparente tranquillità si è consumato un macabro omicidio. Maurizio ha prima strangolato la sorella e poi l'ha fatta a pezzi. Dopo un diverbio, come lui stesso ha raccontato agli inquirenti è scattata la mattanza. L'uomo ha utilizzato una pesante arma da taglio,una sega per la legna, per smembrarne il corpo, gettare i pezzi in più cassonetti e sperare così di farne sparire ogni traccia. Il piano di Diotallevi lasciava poco spazio agli errori. Aveva studiato tutto nei particolari. Diotallevi ha tagliato il corpo a pezzi perché "non entrava in un sacco nero", ha affermato. Poi ha distribuito i resti della povera donna in più cassonetti confidando nel fatto che la raccolta dei rifiuti ad opera di più camion compattatori del servizio Ama avrebbe completato l’opera. Ma le immagini delle telecamere hanno mandato a monte il suo piano. All’origine del delitto motivi di interesse, motivi familiari.
Si attende l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip del Tribunale di Roma, nei prossimi giorni, per la conferma del provvedimento adottato dal pm di turno della Procura, ma il caso sembra ormai avviato verso la conclusione. L'avvocato di Diotallevi però avanza un'altra ipotesi affermando che ''dagli elementi raccolti si può escludere che la vicenda sia scaturita da motivazioni di tipo economico''.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.