Roma, smascherato falso cieco a Marino

Ex dipendente delle Poste, fingeva da anni di non vedere, ma svolgeva una vita normale. Beccato dai carabinieri dopo una lunga sorveglianza

Roma, smascherato falso cieco a Marino

Faceva la spesa, pagava con il bancomat, attraversava la strada senza bisogno di nulla. Smascherato nei dintorni di Roma un falso cieco, ex dipendente delle Poste Italiane, da anni titolare di pensione di accompagno e di invalidità. L’uomo, di Marino, è stato seguito, controllato, intercettato e, soprattutto, filmato in giro per la cittadina laziale. Sempre senza bastone o altro ausilio per non vedenti. Dalle riprese i carabinieri hanno avuto la sicurezza che il “pensionato” furbacchione ci vedeva benissimo. “Leggeva le etichette con il prezzo della merce sugli scaffali - chiosano nella Procura di Velletri - e dopo aver fatto la fila alla cassa pagava con il bancomat digitando senza difficoltà il codice segreto. Nella sua abitazione, poi, spostava i vasi nell’orto, trapiantava piantine, metteva paletti nel terreno e sceglieva i frutti più maturi da portare in tavola”. L’uomo avrebbe truffato lo Stato per 200mila euro: 107mila euro il denaro versatogli dall’Inps, 90mila euro la somma estorta all’Istituto per Ciechi. Come? Negli anni il 63enne aveva accentuato un virus agli occhi, facendosi credere non vedente anche davanti alle commissioni mediche che lo avevano esaminato fino a diagnosticargli un distacco della retina oculare. L’ultimo accertamento clinico avviene nel 2005. Tanto che il magistrato titolare dell’indagini ha avviato un’inchiesta parallela per chiarire le esatte responsabilità, ovvero quali siano state le procedure di concessione del beneficio e se via siano stati medici o funzionari Inps compiacenti. L’uomo si era finto cieco nel 1998 pianificando un piano diabolico: licenziato dall’ente Poste dove lavorava, riesce a percepire la pensione appena maturata assieme all’assegno di accompagnamento. A questa si aggiunge la pensione di invalidità che gli permette, assieme a tutto il resto, di vivere in condizioni agiate. Ma come è stato stanato? “L’indagato - spiega il capitano Luigi Aureli, comandante della compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo - faceva parte di un lungo elenco di pensionati sui quali abbiamo da tempo avviato indagini. Tutto ciò proprio per scoprire eventuali truffatori. Su di lui sono caduti i primi sospetti. È bastato seguirlo per capire che c’era qualcosa che non andava”. Difatti saliva e scendeva i gradini della chiesa per andare a Messa, sollevava e trasportata pesanti pacchi, si aggirava a piedi nel traffico senza paura, leggeva il giornale. L’uomo, denunciato per truffa aggravata ai danno dello Stato, dovrà restituire almeno il 50 per cento di quanto percepito. Somma che verrà stabilità con precisione dalla Corte dei Conti. Un caso isolato? Nemmeno per niente.

Sempre ai Castelli Romani, ad Ariccia in particolare, nel settembre scorso i carabinieri bloccano lungo una strada statale una donna di 66 anni alla guida di un’utilitaria. Cosa c’è di strano? L’automobilista, almeno sulla carta, era cieca. Invalida al 100 per cento tanto da percepire la pensione fin dal 2005 e ottenere un lavoro “protetto” presso una struttura sanitaria pubblica.

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