Due giorni fa, lo sgombero dell’accampamento di piazza Madonna di Loreto, a due passi da Piazza Venezia. Ora, gli ex occupanti di palazzo Curtatone e di via Quintavalle, a Cinecittà, ci riprovano. Se le tende piantate accanto all’Altare della Patria sono sparite, infatti, l’emergenza abitativa resta. E la protesta continua, spostandosi nel cuore della capitale, tra le vetrine scintillanti di via del Corso.
Qui, a via Canova, c’è il palazzo che ospitava l’ospedale San Giacomo, che dal 2008 versa in stato di abbandono. L’obiettivo dei migranti e degli attivisti dei movimenti per la casa è occuparlo. Questa, la versione dei poliziotti. La manifestazione serviva solo a denunciare “la speculazione edilizia” nella capitale e a “segnalare la presenza dell’immobile” abbandonato da anni, replicano gli attivisti intervistati da Repubblica.
Alla fine, come riporta lo stesso quotidiano, ci sono stati cinque denunciati per resistenza a pubblico ufficiale. Tra loro, anche un rifugiato eritreo. La situazione, infatti, è subito degenerata quando i manifestanti, un centinaio, hanno bloccato via di Ripetta per dare vita ad un sit-in spontaneo nei pressi del palazzo abbandonato che un tempo ospitava il nosocomio. “Stop sfratti, sgomberi, pignoramenti”, recita la scritta stampata in bianco sulle bandiere rosse. “Basta sgomberi”, scandiscono i manifestanti, seduti per terra. Sono “ferite ancora aperte”, quelle di via Quintavalle e via Curtatone, dice uno degli organizzatori della manifestazione al megafono. “Pagherete tutto”, gli fa eco il popolo dei “senza casa”.
Dalla strada, poi, partono i cori contro la polizia che, in assetto anti sommossa, circonda i partecipanti al sit-in. Arriva l’ordine di sgombero. I manifestanti sono invitati ad alzarsi da terra. Qualcuno cerca di resistere. È qui che si registra qualche momento di tensione fra polizia e attivisti. Appartenenti ai movimenti per la casa e migranti sono stati quindi allontanati dalla polizia e si sono diretti in corteo, verso piazza del Popolo, dove la manifestazione è stata sciolta.
Tutti i partecipanti al presidio di protesta sono stati identificati, ha fatto sapere la Questura.
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