Il Ros a caccia di uno slavo: "È un reclutatore dell'Isis, forse è già tornato in Siria"

I carabinieri sono alla ricerca del 30enne: è stato identificato ed è indagato dalla procura antiterrorismo. Ma forse ha già raggiunto il Califfato

Il Ros a caccia di uno slavo: "È un reclutatore dell'Isis, forse è già tornato in Siria"

Un reclutatore dello Stato islamico "in servizio " in Veneto è stato identificato dai carabinieri deI Ros di Padova. Si tratta di un 30enne di origini balcaniche che aveva il compito di convincere giovani musulmani residenti nel Nordest d'Italia ad andare a combattere in Siria e Iraq sotto le fila dell'Isis.

Nell' inchiesta, coordinata dalla procura Antiterrorismo di Venezia, e diretta dal procuratore aggiunto Adelchi d'Ippolito, c' è ora un nuovo indagato. Lo slavo in diverse occasioni nel 2013 sarebbe arrivato nel bellunese proprio con l'incarico di istruire gli aspiranti jihadisti e spingerli ad andare a combattere sotto le insegne del califfato.

Gli uomini dei Ros al comando del colonnello Paolo Storoni, sono riusciti ad inviduarlo, ma ad oggi non sanno dove esattamente si trovi. Potrebbe essere già ripartito per la Siria, per andare anche lui a combattere. L'indagato, arrivato in Veneto nel 2013, avrebbe addestrato il bosniaco Ismar Mesinovic, che viveva a Longarone e il suo amico Munifer Kalamaleski, il macedone che abitava con la famiglia a Chies d'Alpago, entrambi poi partiti per la volta della Siria.

Tra le novità emerse dall'indagine, anche l'acquisto di un piccolo drone da parte del bosniaco Mesinovic, morto in battaglia in circostanze poco chiare nel gennaio dell'anno scorso, e che avrebbe lasciato ai suoi compagni in affidamento il figlio Ismail, di quattro anni, che aveva portato con sé all'insaputa della madre, la cubana Linda Solano Herrera. La donna continua disperatamente a cercarlo, e sogna un giorno di poterlo rivedere.

Secondo quanto accertato dal Ros sarebbe ancora vivo, invece, il macedone Munifer Kalamaleski, che aveva raggiunto la Siria con moglie e figlie al seguito.

L'inchiesta

del Ros di Padova prosegue quindi in vista del prossimo incontro, previsto per dopo Pasqua, con gli inquirenti bosniaci, per uno scambio di informazioni sulle cellule terroristiche presenti nei due paesi.

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