Rubavano auto di grossa cilindrata negli aeroporti di Malpensa e di Linate, le “bonificavano” e infine le cedevano ai ricettatori.
A finire in manette questa mattina sono stati due albanesi rispettivamente di 45 e di 41 anni, arrestati dai carabinieri del nucleo investigativo di Varese in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio su richiesta della stessa Procura della Repubblica.
Gli indagati facevano parte di una banda di quattro persone, tutte di nazionalità albanese e con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, accusata di furti d’auto e di furti in appartamento. Diversi i reati contestati: furto aggravato, furto in abitazione, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.
Il gruppo era specializzato nei furti di Range Rover e di auto di grossa cilindrata che reperiva presso gli scali aeroportuali del milanese, Malpensa e Linate. L’indagine, ribattezzata “Evoque” dal nome di uno dei modelli della casa automobilistica presa di mira dai malviventi, è iniziata alla fine del mese di settembre dello scorso anno grazie alla sinergia con gli uffici della polizia giudiziaria della polaria di Malpensa: gli agenti infatti controllano quotidianamente un impianto di videosorveglianza aeroportuale composto da oltre 2000 telecamere.
Le indagini hanno permesso di gettare luce sul modus operandi della banda. Gli indagati partivano dall’hinterland milanese a bordo sia di macchine rubate sia di veicoli di proprietà e raggiungevano gli scali lombardi. Nelle aree del sedime aeroportuale si impossessavano delle Range Rover parcheggiate. Poi si allontanavano in due modi: o oltrepassando i varchi di uscita in accodamento ad altri veicoli oppure sfondando la barriera.
Milano era la loro destinazione. Qui infatti avevano la disponibilità di due box interrati dove parcheggiavano temporaneamente i veicoli oggetto di furto, in modo da renderli invisibili ai sistemi di rilevazione satellitari installati sulle auto rubate. Una volta bonificati, i mezzi venivano ceduti a ricettatori, su cui gli inquirenti continuano tutt’ora ad indagare.
I carabinieri del nucleo investigativo hanno attribuito con certezza alla banda cinque furti di Range Rover e il furto di una Jaguar F – Type che gli albanesi utilizzavano anche per compiere altri reati. Due degli indagati sono ritenuti responsabili di una serie di quattro furti in abitazione consumati nelle province di Ravenna e di Brescia, vere e proprie razzie di denaro, abbigliamento, gioielli e, in un caso, anche di un’autovettura. Per questi ultimi episodi il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ravenna ha emesso un ulteriore provvedimento cautelare in carcere nei confronti di due membri della banda, uno dei quali è ancora ricercato.
Due degli indagati peraltro erano già stati fermati nella notte tra il 28 e il 29 marzo scorsi. I militari dell’Arma e la polaria di Malpensa avevano proceduto al rocambolesco arresto degli stranieri, sorpresi mentre rubavano una Range Rover all’interno del parcheggio P4 del Terminal 1 dello scalo del varesotto.
La coppia era stata bloccata dopo un breve inseguimento finito con il ribaltamento, a causa dell’alta velocità, del potente veicolo.Gli arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Busto Arsizio a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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