Rudy Guede rischia l'espulsione. E chiede asilo all'Italia

La legge italiana prevede l'espulsione per gli stranieri che abbiano commesso un reato superiore ai 2 anni di pena. Il 34enne ha presentato domanda di protezione internazionale

Rudy Guede rischia l'espulsione. E chiede asilo all'Italia

Rudy Guede rischia l'espulsione dall'Italia. Il 34enne, tornato in libertà lo scorso 22 novembre dopo aver scontato 16 anni di carcere per omicidio volontario in concorso con ignoti, potrebbe dover lasciare il Belpaese. Secondo l'ordinamento giudiziario italiano, infatti, uno staniero che sia stato condannato alla reclusione per un tempo superiore ai 2 anni deve essere rimpatriato. Ma pare che l'ivoriano abbia già fatto richiesta di protezione internazionale, circostanza che consente di interrompere le pratiche per l'eventuale rimpatrio.

La scarcerazione di Guede

Dopo aver pagato il suo debito con la giustizia, Rudy Guede è tornato in libertà. Lo ha fatto d'anticipo rispetto al termine naturale di fine pena previsto per gennaio 2022 beneficiando dello sconto (45 giorni) per buona condotta. Il 34enne, condannato per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher (Perugia, 2007), è stato recluso nella "Casa Circondariale Mammagialla" di Viterbo per circa 16 anni. Durante il periodo di detenzione ha studiato dapprima per diplomarsi poi, per laurearsi. Negli ultimi anni era stato affidato ai servizi sociali: di giorno serviva alla mensa della Caritas, di pomeriggio lavorava al centro strudi criminologici. Lo scorso 20 novembre il suo legale, l'avvocato Fabrizio Ballarini, aveva annunciato di aver fatto richiesta per la scarcerazione anticipata del suo assistito, istanza che è stata accolta dal magistrato di sorveglianza di Viterbo. Ora Guede è un uomo libero.

Il rischio di espulsione

Così come l'ordinamento italiano dà la possibilità a ogni detenuto (tramite il rappresentante legale, ovviamente) di chiedere uno sconto di pena ogni semestre prevede anche che uno straniero, condannato alla reclusione per un periodo superiore ai due anni, sia rimpatriato dopo la scarcerazione. Come ben ricorda la cronista de Il Giorno Annalisa Angelici, l'articolo 235 del Codice Penale recita quanto segue: "il giudice ordina l'espulsione dello straniero..., oltre che nei casi espressamente previsti dalla legge, quando lo straniero... sia condannato alla reclusione per un tempo superiore ai due anni". Dunque Rudy Guede, di norma, dovrebbe essere espulso. Ma l'ivoriano avrebbe già fatto richiesta di protezione iternazionale che consente di sospendere le pratiche per il rimpatrio. "Abbiamo chiesto alla Commissione territoriale cui spetta la decisione - spiega Sandro Lanzi, dirigente dell'Ufficio Immigrazione della Questura di Viterbo - di accedere alla procedura accelerata. La Commissione ha ritenuto, però, di riservarsi più tempo per assumere la propria decisione". Se l'istanza dovesse essere respinta, Guede potrà fare ricorso dapprima in Appello e poi in Cassazione.

In attesa della decisione definitiva - i tempi previsti sono molto lunghi - il 34enne potrà restare in Italia con il permesso di soggiorno concesso a chi chiede asilo. A breve, l'ivoriano discuterà la tesi di laurea magistrale. "Vorrebbe solo essere dimenticato", afferma il criminologo Claudio Mariani che lo ha seguito durante il periodo di reclusione.

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