Ruspe sul ghetto dei migranti: demolite le baracche abusive di Borgo Mezzanone

È in corso la terza fase di demolizione delle baracche abusive a Borgo Mezzanone: sul campo più di duecento agenti e tre ruspe

Ruspe sul ghetto dei migranti: demolite le baracche abusive di Borgo Mezzanone

Sono tornate in azione le ruspe nel ghetto di Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, dove è in corso la terza fase della demolizione delle baracche abusive, che circondano il centro di accoglienza per richiedenti asilo locale. Si tratta di uno degli insediamenti illegali di migranti più noti e grandi d'Italia.

Le operazioni seguono lo sgombero di un altro ghetto tollerato per anni come quello di San Ferdinando, a Reggio Calabria.

Le ruspe stanno abbattendo una quindicina di strutture, occupate perlopiù da migranti irregolari, utilizzate come luogo di ritrovo o per la vendita, ma anche edifici utilizzati come abitazioni vere e proprie. Tutte le persone con permesso di soggiorno, invece, saranno trasferite in idonee strutture nel foggiano.

I primi interventi di demolizione erano avvenuti il 20 febbraio e il 27 marzo del 2019 e avevano interessato strutture destinate ad attività illecite, per esempio una officina e una discoteca abusiva. Oggi (mercoledì 17 aprile, ndr) engono abbattute le baracche usate come case.

Sul campo, come riportano fonti del Viminale, ono impegnate 209 unità delle Forze di Polizia, 12 unità e tre ruspe dell'undicesimo Genio Guastatori di Foggia, 10 unità e tre mezzi dei vigili del fuoco e tecnici dell'Enel per il distacco dell'energia elettrica.

Nei giorni scorsi le forze dell'ordine, in coordinazione con la prefettura, avevano fatto un censimento degli ospiti del ghetto annunciando l'abbattimento di alcune abitazioni dando la possibilità ai migranti

di andare in altre strutture messe a disposizione della prefettura come la Caritas. Pochi, però, i migranti che avevano accettato di trasferirsi nelle strutture: molti, infatti, hanno deciso di rimanere nel ghetto.

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