Mentre l’Italia arranca per disseppellire da neve e macerie persone, animali ed intere frazioni, la Russia non resta a guardare. Così il Cremilino si dimentica dei 140 soldati che Roma manderà in Lettonia a primavera e si dice disposto "ad inviare soccorritori e specialisti" in Centro Italia.
Il ministro delle Situazioni di Emergenza Vladimir Puchkov, come rende noto l’agenzia russa Tass, ha annunciato: "Abbiamo comunicato la nostra proposta ai colleghi italiani. Stanno portando avanti un’operazione di salvataggio di alto livello e, nel caso lo richiedano, siamo disposti a inviare soccorritori e specialisti".
Puchkov ha quindi ricordato che, durante il terremoto dello 24 agosto scorso, Mosca aveva già inviato i propri uomini nelle zone colpite dalla catastrofe, collaborando alla ricerca di soluzioni per la ricostruzione delle scuole e di altri edifici pubblici, tra cui un ponte "che era stato costruito oltre 500 anni fa".
In quell’occasione la Federazione Russa aveva messo in campo gli uomini dell’unità "Tsentrospas" e quattro complessi diagnostici mobili "Struna" (impiegati per la prima volta in territorio italiano nell’ormai lontano 2009, in seguito al devastante terremoto de L’Aquila). La task-force di professionisti russi, grazie all’aiuto di questi complessi sensibilissimi, ha potuto stimare l’entità dei danni riportati da edifici ed infrastrutture, la loro stabilità ed il loro potenziale per un ulteriore sfruttamento.
Non va dimenticato che anche dopo i violenti terremoti che lo scorso ottobre hanno interessato il confine tra Umbria e Marche, già duramente colpito dall’evento sismico di agosto 2016, il "nemico" Vladimir Putin si era detto disponibile ad estendere anche alle aree colpite dalle nuove scosse l’assistenza che la Russia aveva già offerto alle zone di Amatrice, Arquata ed Accumuli.
Quella che ai più appare come un’insolita dinamica solidaristica è in realtà una tradizione destinata a non stupire chi conosce a fondo la storia del secolo scorso.
Nel 1906, anno in cui un terremoto violentissimo distrusse (in 37 secondi) Reggio e Messina uccidendo metà della popolazione della città siciliana ed un terzo di quella reggina, furono proprio i marinai della flotta imperiale russa – ormeggiati nel porto di Augusta e coordinati dall’ammiraglio Ponomarëv – a prestare i primi soccorsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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