"L'Ucraina, fondamentalmente, è persa". Il 28 febbraio scorso, a una settimana dall'avvio delle ostilità russe contro Kiev, il professor Alessandro Orsini pronunciava già la sua sentenza. Mentre dal cielo piovevano i primi razzi inviati da Putin, il docente universitario dava per spacciato il Paese guidato da Zelensky. "Se il nostro obiettivo è salvare vite umane dobbiamo essere molto chiari: la Russia ha vinto", spiegava al radiogiornale di Rsi, l'emittente svizzera del servizio pubblico radiotelevisivo. Le sue parole sembravano destinate ad avere poco margine di correzione ed era lo stesso prof. a spiegare il perché.
La profezia iniziale di Orsini
"Non abbiamo colto il punto fondamentale: il fatto che la Russia ha continuità territoriale con l'Ucraina. Il che significa che se Putin manda 10 mila soldati in Ucraina e questi incredibilmente vengono respinti, ne invierà altri 10 mila, poi 30 mila, poi 50 mila, poi 100 mila, poi 180 mila… quindi, l'Ucraina fondamentalmente è persa", argomentava Orsini, sottolineando la posizione di ineluttabile superiorità di Mosca. "La Russia ha vinto. Ha vinto sugli Stati Uniti, sull’Italia, sull'Uee sulla Nato. Se noi portiamo avanti questa guerra, gli abitanti di Kiev saranno massacrati", profetizzava quindi il docente, che nelle ospitate tv dei mesi a venire non avrebbe risparmiato rimproveri a Zelensky e alla Nato.
Il dietrofront sugli esiti del conflitto
Ebbene, il conflitto è effettivamente proseguito ma - al netto delle perdite umane putroppo avvenute - il predominio schiacciante della Russia preconizzato da Orsini non si è verificato. Lo stesso professore dev'essersene accorto. Nel suo odierno commento pubblicato sul Fatto Quotidiano, il sociologo ha raddrizzato il tiro rispetto alle sue iniziali convinzioni, arrivando alla seguente conclusione: "Forse è presto per stabilire chi abbia vinto la guerra". Leggermente diverso il concetto, no? All'avvio del conflitto, diversamente, tutta questa prudenza di giudizio non era emersa dalle sue parole.
Così, quello attuale è sembrato un dietrofront, almeno nelle conclusioni finali. In sostanza, infatti, Orsini ha spiegato che la Russia non si può considerare perdente allo stato dei fatti, ma per contro nemmeno l'Ucraina si può ritenere vincitrice.
"Se l'Ucraina avesse vinto la guerra contro la Russia dovrebbe essere nella condizione, almeno potenziale, di sottrarle una parte del territorio nazionale e di spazzarla via con la sua superiorità tecnologico-militare", ha spiegato il professore, con toni e prospettive ben diversi rispetto a quando considerava Kiev a un passo dalla disfatta ("Se noi portiamo avanti questa guerra, gli abitanti di Kiev saranno massacrati", diceva).La lezione invecchiata male
L'attualità del resto ha fatto il proprio corso, con aggiornamenti e sviluppi che proprio in queste ore stanno riscrivendo i destini incerti del conflitto. Alla faccia delle lezioni invecchiate male di Orsini.
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