Sagrada Familia, arrivano i permessi dopo più di 130 anni

Fino a oggi, la Sagrada Familia aveva giustificato le opere con un permesso del comune di Sant Marti de Provencals, ottenuto da Gaudì nel 1885. Per la sindaca Colau la fine di "un'anomalia storica"

Sagrada Familia, arrivano i permessi dopo più di 130 anni

Un'anomalia lunga più di 133 anni. È dovuto passare più di un secolo perché la gloriosa cattedrale, progettata da Antoni Gaudì, a Barcellona, ottenesse dal Comune i permessi edilizi. Ma, finalmente, nei prossimi dieci anni, il Consiglio di costruzione della basilica, uno degli edifici più visitati dai turisti (4,5 milioni di persone all'interno e 20 nell'area esterna), contribuirà per 36 milioni di euro alle spese municipali di urbanizzazione, mobilità e manutenzione dell'ambiente attorno alla chiesa.

Lo prevede l'accordo raggiunto con il Comune del capoluogo della Catalogna, che ordina anche le varianti al piano regolatore e il piano speciale urbanistico necessari per il completamento del cantiere, previsto per il 2026. Fino a oggi, la Sagrada Familia aveva giustificato le opere con un permesso del comune di Sant Marti de Provencals, ottenuto da Gaudì stesso nel 1885 e aveva motivato quella che la sindaca della lista affine a Podemos Barcelona En Comu, Ada Colau, aveva definito "un'anomalia storica". La sindaca, oggi, si è detta più volte soddisfatta del raggiungimento dell'accordo.

Per la prima cittadina, infatti, si tratta di un "accordo storico", non soltanto perché "risolve l'anomalia" che vede l'edificio considerato, da tempo, "senza licenza" ma anche per "la corresponsabilità delle parti verso la città". Sui contributi della Sagrada Familia, infatti, Colau ha spiegato che 22 milioni saranno stanziati per migliorare i trasporti pubblici (dal 2019) e che altri sette milioni saranno spesi per finanziare un accesso sotterraneo alla basilica dalla linea L2 della metropolitana della città. Quattro milioni saranno poi spesi nell'urbanizzazione delle strade che circondano l'area e tre milioni per la cura dello spazio pubblico.

Come riporta il Corriere della Sera, dall'accordo rimarrebbe esclusa la questione più spinosa, che riguarda il completamento della facciata della Gloria della basilica, con la scalinata di accesso prevista dal progetto originario di Gaudi nell’attuale calle Maiorca. La sua realizzazione comporterebbe l'espropriazione di un intero isolato di 150 abitazioni residenziali.

Il responsabile comunale dell’Urbanismo, Janet Sanz, ha assicurato che la questione sarà affrontata "in una seconda fase".

L’intesa per il riordino dell’area dovrà essere approvata dal Consiglio comunale all'inizio del 2019. L'opera di Gaudì, iniziata nel 1882, potrebbe essere terminata in otto anni.

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