Salvatore Di Matteo: "Io non mollo"

Dopo la sparatoria che ha colpito stanotte la sua pizzeria, dalla sua pagina Istagram, Salvatore di Matteo, urla la sua disperazione e chiede aiuto alle autorità e allo Stato affinchè si metta la parola fine al racket delle pizzerie che in precedenza aveva colpito acnhe un altro imbolo di Napoli: Sorbillo

Salvatore Di Matteo: "Io non mollo"

E’ un post disperato quello che Salvatore Di Matteo, proprietario della storica pizzeria Di Matteo ha scritto oggi su Instagram. Una richiesta di aiuto ma anche di sdegno nei confronti di chi ieri sera ha preso di mira la sua pizzeria colpendola con quattro colpi di pistola.

Un gesto intimidatorio nell’ambito del racket delle pizzerie che ha già visto colpire con una bomba carta la famosa pizzeria Sorbillo. “Stanotte, nel cuore della mia città, è accaduto un fatto gravissimo - scrive Salvatore - La mia pizzeria, uno dei simboli di Napoli è stata presa di mira da alcuni delinquenti.

Sono stati esplosi 4 colpi di pistola contro la saracinesca. un gesto vergognoso, terribile. Un gesto da condannare e denunciare. Io e la mia famiglia siamo sotto shock per quanto è accaduto.

Ma noi non ci arrendiamo, anzi reagiamo con forza. Vogliamo far sentire la nostra voce e urlare a tutti che Napoli non è e non deve essere questa. Oggi, è necessario che il comune, la regione e lo Stato intervengano sulla questione e prendano una posizione decisa. Chi tocca la Pizzeria di Matteo tocca un pezzo di storia di Napoli - e conclude dicendo- Io non mollo!

Stanotte sono subito intervenuto sul posto i carabinieri, che hanno rinvenuto ben nove bossoli di arma da fuoco di cui quattro hanno colpito la saracinesca della nota pizzeria.

“Non si tratta di un atto intimidatorio - racconta Salvatore Di Matteo al Mattino di Napoli - se lo fosse lo avrei già denunciato. Rappresenta un segnale che impone una risposta all’insegna della maggiore sicurezza”.

La pizzeria oltre ad essere una parte storica di Napoli, da lavoro a 30 persone.

“Non è detto che i colpi sono stati indirizzati alla mia pizzeria, potrebbe trattarsi di una sparatoria tra babygang, ma rimane il fatto che per noi, come per altri noti colleghi pizzaioli colpiti in precedenza, la cosa fa clamore. Credo che non ci sia più bisogno di altri episodi perché la politica intervenga”.

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