Ha perso la vita nel rogo di circa 30 baracche nel ghetto di San Ferdinando di Puglia. Si chiamava, Ba Moussa, di 29 anni, nigeriano. È la terza vittima in pochi giorni in quella che è una vera e propria baraccopoli di immigrati.
Secondo quanto si apprende dalle prime notizie e dopo gli accertamenti delle forze dell'ordine, la vittima è arrivata in Italia negli anni scorsi e nel 2015 ha ottenuto un permesso di soggiorno di tipo umanitario. Documento scaduto però nel marzo del 2018. Da qual giorno, dunque, risultava clandestino nel territorio italiano non avendo presentato la documentazione per eventuali rinnovi.
Nel suo passato anche un arresto: il commissariato di Gioia Tauro lo scorso 31 dicembre, su delega della Squadra Mobile della Questura di Pisa, lo aveva fermato per reati in materia di stupefacenti (detenzione ai fini di spaccio di hashish). Era stato poi scarcerato lo scorso 16 gennaio. Il gip di Palmi aveva infatti confermato l'arresto, ma quello di Pisa aveva disposto la misura cautelare del divieto di dimora in quella provincia nel contesto di un procedimento penale, in concorso con altri, non ancora terminato.
Inoltre, Moussa aveva altri precedenti.
Nel suo passato reati contro il patrimonio, false dichiarazioni sull'identità personale e interruzione di pubblico servizio. Non solo, la polizia in passato gli aveva contestato anche l'inottemperanza al foglio di via obbligatorio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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