Continua a restare aperta e senza controlli la rotta che mette in collegamento l’Algeria e la Sardegna, tra la preoccupazione e la rabbia crescente degli abitanti ed il disagio in cui si trovano ad operare le forze dell’ordine.
Altri 34 nuovi arrivi, suddivisi in due distinte imbarcazioni, complessivamente 31 uomini, 2 bambine e 1 donna incinta, in quella che è divenuta ormai una routine quotidiana favorita anche dal bel tempo e dal mare piatto. I primi 16 sono stati individuati al largo di Capo Teulada da una motovedetta dell’esercito e poi affidati alle cure dei carabinieri di Carbonia per le consuete operazioni di identificazione. I restanti 18 sono stati invece intercettati dalla guardia costiera ad una trentina di miglia a sud dell’isola di San Pietro; il motore del mezzo, abbandonato poi alla deriva, è stato sequestrato. Anche in questo caso, gli occupanti dell’imbarcazione sono tutti di nazionalità algerina ed in buona salute. Trasportati al Cpa di Monastir, sono stati sistemati nella struttura di prima accoglienza come da routine.
La misura inizia comunque ad essere colma, nonostante le parole con cui si continua a minimizzare questo fenomento, che si ripete ormai a cadenza quotidiana, e le solite proteste da parte degli sparuti benpensanti demagoghi alle rimostranze dei locali che si sentono invasi.
“La Sardegna non può diventare la porta di immigrati clandestini. Non è di oggi l'allarme del Sap Polizia e di altri Sindacati della Polizia che dichiarano che tanti e troppi di questi immigrati scompaiono e diventano fantasmi", ha riferito su “L’Unione Sarda” Salvatore Deidda, capogruppo di Fdi in commissione difesa. “Vogliamo passare dalle parole ai fatti e davanti all'ennesimo sbarco giornaliero di oltre 30 immigrati algerini nelle coste del Sulcis ho richiesto nuovamente al presidente della commissione difesa della Camera di mettere in discussione la nostra richiesta di blocco navale tra Sardegna e Algeria così potremo capire se Lega e 5 stelle sono d'accordo con noi o propongono altre soluzioni”.
Lo scopo è quello di bloccare definitivamente questo flusso, diventato ininterrotto a causa dell’inefficenza delle misure di sicurezza, come denuncia il leader di
Unidos Mauro Pili su “Castedduonline”. “Tutto ciò conferma la vulnerabilità delle coste del Sud Sardegna. Arrivano, sbarcano e cercano di dileguarsi. Con tutti i rischi di infiltrazione terroristica”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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