Sassuolo come Trieste. Il sindaco leghista della cittadina in provincia di Modena ha deciso di far rimuovere lo striscione per Giulio Regeni dal balcone del municipio.
"Resta ferma la nostra solidarietà alla famiglia Regeni, ma non aveva più senso tenere ancora lì lo striscione. È una vicenda non più di attualità e tra l'altro in centro storico stava anche male, tutto impolverato", ha dichiarato il neoeletto primo cittadino, Gian Francesco Menani.
Dopo l'iniziativa del governatore del Friuli Venezia Giulia, anche il sindaco di Sassuolo ha deciso di togliere lo striscione con il quale si chiede 'verità' sulla morte del ricercatore friulano rapito e torturato in Egitto. Come spiega Il Resto del Carlino, la scritta nera su sfondo giallo era stata esposta a maggio 2016 dalla precedente giunta di centrosinistra in adesione alla campagna di Amnesty International.
Pochi giorni fa, lo stesso striscione è stato rimosso dal palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia. E subito è scoppiata la bufera. Pd e M5S si sono scagliati contro la scelta del governatore che non si è però fatto intimorire. "Qualcuno vuole fare polemica a prescindere, vuole utilizzare quella vicenda da un punto di vista politico - ha affermato Massimiliano Fedriga -. Io ho fatto una scelta chiara, quella di non portare nella mischia politica il dramma e la morte di un ragazzo.
Mi sembra surreale che vogliano utilizzare il ragazzo in questo modo".I leghisti sono conviti che "non sarà uno striscione a farci trovare la verità su Giulio Regeni". Così la scritta è scomparsa anche dal municipio di Sassuolo.
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