«Save the duck» E il piumino è più leggero che mai

Un viaggio in Giappone, a Tokyo, dove scopre un piumino a iniezione diretta super leggero da utilizzare otto mesi l'anno, il rientro in Italia e l'ispirazione: creare un piumino «al grammo» per i bagagli a mano, ma anche per tutte le occasioni, sportive e metropolitane, e soprattutto animal friendly. L'idea, la produzione. L'avvio di un successo. Grazie a una distribuzione mirata Nicolas Bargi ha conquistato il mercato della moda, italiano e internazionale, con i suoi Save the Duck: nel 2014 ha registrato un fatturato di 12 milioni di euro, nel 2015 si prevede di arrivare a 20 milioni.

«Il segreto del successo dei miei piumini? Semplice. Pesano pochi grammi e rispettano gli animali. Per me la piuma è vintage» spiega Bargi.

I Save the Duck, infatti, sono prodotti con un tessuto di nylon morbido e leggero e iniettando piuma sintetica non coibentata; in questo modo il capo rimane ultra sottile perché manca la stratificazione tipica dell'imbottitura con piume vere. «Grazie all'alta densità della fibra Plumtech gli eco piumini intrappolano nella propria struttura un'altissima quantità di aria, il migliore isolante termico, mantenendo la temperatura naturale del corpo - precisa l'imprenditore -. Inoltre si asciugano in 27 minuti all'aria aperta grazie all'elevato potere di assorbimento dell'umidità e si lavano in lavatrice con i delicati».

I piumini Save the Duck sono consigliati fino a 10 gradi ma dal prossimo inverno, grazie a uno shell trilaminato, o meglio un guscio protettivo impermeabile e traspirante da indossare sopra il piumino, potranno essere usati anche quando le temperature si fanno più rigide.

È infine di pochi giorni fa la notizia che Altana, azienda leader in Europa nel segmento luxury dell'abbigliamento bambino, è diventata partner del brand al 51%.

«Ho voluto l'alleanza con Altana per supportare Save the Duck a livello finanziario, logistico e organizzativo. Un accordo che mi permette comunque di mantenere la governace e di concentrami al cento per cento su stile, prodotto, comunicazione e marketing» conclude Nicolas Bargi.