Sbarchi, la Sicilia è al collasso: migranti dirottati nei porti di altre regioni

Oggi sbarcati altri 5mila migranti. La Sicilia ormai in ginocchio: 2.000 respinti verso la Calabria e la Campania. E l'Onu ora ammette: "Il 90% di chi emigra va in Italia"

Sbarchi, la Sicilia è al collasso: migranti dirottati nei porti di altre regioni

Fino al 21 giugno sono entrati in Europa 85.105 migranti e profughi, quasi il 90% attraverso la frontiera italiana. Nel 2016, gli arrivi in Europa erano stati molti di più, 387.739, ma arrivati in gran parte attraverso la rotta balcanica dopo aver attraversato l'Egeo dalla Turchia alla Grecia. La novità di quest'anno è che, dopo la chiusura della rotta balcanica e l'accordo tra l'Unione europea e Turchia, l'arrivo sulle coste greche dei migranti si è invece ridotto a poche centinaia. E quindi il flusso si è completamente indirizzato sulle coste italiane e sta crescendo. Tanto che solo negli ultimi tre mesi sono arrivati almeno 50mila clandestini.

"Da tempo -ripeto che la questione dei migranti è una questione europea. E non è un modo di dire". In una intervista a Repubblica, il ministro dell'Interno Marco Minniti difende l'ipotesi di chiudere i porti alle Ong straniere. Un atto formale nei confronti dell'Unione europea che, nell'intento del titolare del Viminale, "non faccia più percepire questa affermazione come una semplice petizione di principio o, peggio, un ululato alla luna". "Abbiamo dimostrato in questi mesi di essere persone serie sul problema dei migranti e dunque ora chiediamo che l'Europa faccia sul serio con noi". I numeri degli sbarchi degli ultimi giorni sono peggio del solito. Soltanto oggi sono attesi 2.500 clandestini in Calabria e altri 1.200 in Campania. Adesso tocca ai porti della Calabria e della Campania far fronte ai migranti che vengono riversati dalle navi della Guardia Costiera sulle nostre coste. I porti siciliani sono, infatti, al collasso. Non hanno ancora finito con le procedure di identificazione, primo soccorso e cura degli oltre 13mila stranieri arrivati negli ultimi due giorni. Secondo il Viminale i porti maggiormente interessati dagli sbarchi sono Augusta (13.000 sbarcati), Catania (9.620), Pozzallo (7.161), Palermo (5.799), Reggio Calabria (5.806), Vibo Valentia (5.299), Lampedusa (5.168), Trapani (4.742), Messina (3.902) e Crotone (3.224).

I numeri sono davvero drammatici. Anche perché vanno a sommarsi agli immigrati arrivati nell'ultimi triennio. Secondo il Viminale, però, quest'anno si potrebbe toccare un numero record. Dal primo gennaio a oggi sono, infatti, già sbarcati quasi 77mila i migranti, il 13,43% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso quando gli arrivi furono 67.773. Cifre che, però, il ministero dell'Interno deve aggiornare di ora in ora. Perché, come dimostrano gli arrivi in Campania e Calabria delle ultime ore, la situazione sta solo crescendo. Nella settimana tra l'8 e il 14 giugno, sono arrivate in Italia 4.216 persone, 6.528 tra il 15 e il 21 giugno, con un picco del 55%. Per avere un raffronto con il resto dell'Europa, basta rielaborare i dati forniti da Oim, Unhcr e autorità locali: nelle stesse due settimane sono arrivati in Grecia prima 481 persone e poi 396 nella settimana successiva. In Bulgaria, due persone nella settimana tra l'8 e il 14 giugno, 4 nella settimana dopo. In Spagna, fino al 30 aprile di quest'anno erano arrivati 3.314 profughi (gli arrivi erano stati 13.246 nel 2016). Tra il primo gennaio e il 30 maggio 2017, in Italia gli arrivi erano stati 60.228 (47.

851 quelli registrati nello stesso mese, un anno fa, con un aumento del 26%). Al contrario, in Grecia gli arrivi sono crollati del 95% a fine aprile rispetto allo stesso periodo del 2016 (rispettivamente 8.025 e 158.461).

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