“Grazie per l’invito ma non intendo dibattere davanti a voi con un’associazione che difende la famiglia naturale”: è l’incipit della lettera che il sottosegretario per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Ivan Scalfarotto, autore del discusso ddl omofobia, ha scritto agli studenti del Giulio Cesare, che lo avevano invitato per un confronto con un'associazione pro-family sulle unioni civili e le adozioni per le coppie omosessuali, durante un’assemblea sul tema in programma nel liceo romano.
Secondo quanto scrive Scalfarotto nella missiva pubblicata sul suo sito internet personale, sarebbe impossibile costruire un dibattito con un’associazione che difende la famiglia perché, afferma il sottosegretario, “attaccherebbe me avendo dei motivi di odio o di diffidenza nei confronti della mia famiglia e di famiglie come la mia, dovendone dimostrare l’inferiorità morale, antropologica o culturale”.
“Innanzi tutto, non credo che le famiglie composte da due persone dello stesso sesso e dai loro figli abbiano alcunché di innaturale”, prosegue Scalfarotto nel messaggio agli studenti, “anch’esse infatti esistono in natura, non essendo state create le persone omosessuali in qualche laboratorio. Quando poi i loro figli nascono con tecniche di fecondazione medicalmente assistita, questo accade in modo del tutto identico a quei figli che le famiglie eterosessuali hanno con le stesse tecniche”. Affermazioni queste che, però, a ben vedere, sono esse stesse materiale per un ampio dibattito che si sarebbe potuto svolgere tranquillamente, come evidenziano alcuni studenti del liceo romano.
Nel declinare l’invito degli studenti del Giulio Cesare, Scalfarotto affonda poi sulle unioni civili, con le quali, secondo il sottosegretario “si estendono diritti senza toglierne a nessuno”. Per questo, attacca “mettere sullo stesso piano qualcuno che chiede diritti e qualcuno che, senza subire per questo alcun pregiudizio, glieli vuole negare significa implementare un’uguaglianza tra le due parti che è solo formale”. "Non ho veramente nulla contro la famiglia eterosessuale", prosegue Scalfarotto, ma "è probabile, anzi sicuro, che siano queste persone ad avere qualcosa contro le famiglie come la mia”.
“Sedersi davanti a una platea di giovani rappresentando il messaggio di chi aspira all’uguaglianza in condizioni di parità formale con il messaggio chi ritiene che le persone debbano essere tenute in condizione di disuguaglianza, sia diseducativo proprio per i giovani” conclude infine nella missiva.
Una lettera che però sembra avere un tono davvero poco incline al confronto, assomigliando anch'essa ad “un attacco a senso unico” verso chi difende posizioni diverse da quelle del politico e attivista per i diritti LGBT.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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