Mancano "gravi indizi di colpevolezza" per sostenere l'accusa di violenza sessuale. Questa in sostanza la motiviazione che ha portato alla scarcerazione del ragazzo ecuadoriano arrestato tre giorni fa con l'accusa di aver abusato di una ragazzina 17enne mentre stava aspettando la metropolitana nella banchina della fermate Stazione Centrale a Milano.
Il giudice infatti, pur convalidando l'arresto, ha deciso di non applicare la custodia in carcere richiesta dalla Procura per il giovane, difeso dal legale Filippo Zodda.
Nell'ordinanza il Gip spiega che il "racconto" della minorenne, che ha sporto denuncia, è "generico" e non è stato "neanche verificato" dal pm con "fonti terze". La ragazzina inoltre aveva sostenuto di non conoscere l'aggressore mentre, secondo successive indagini, i due sarebbero stati in contatto su Facebook, altro elemento che ha dato da pensare al giudice.
Infine, la visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza, per il gip, non supporta la tesi della violenza sessuale.
La ragazza, aggredita pochi giorni prima e fuggita dalla stretta del suo aggressore mordendolo alla mano, aveva raccontato ai carabinieri di essere stata
palpeggiata e costretta a baciare l'uomo, che l'aveva bloccata prendendola da dietro. L'aggressore era stato arrestato perchè, cercando di riacciuffarla, era finito fra le braccia degli addetti alla security della metropolitana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.