Non che nelle ore immediatamente successive alla vittoria del Premio Nobel per la fisica non avessero altro da fare. Nei giorni precedenti allo storico successo, però, i ricercatori Rainer Weiss e Kip Thorne hanno firmato, con altri, una lettera destinata al ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli per denunciare i tagli alla ricerca nel nostro Paese e altre storture del sistema accademico.
In particolare i due scienziati puntano il dito contro i criteri di valutazione per i ricercatori applicati in Italia, dove chi segue progetti applicati da decenni rischia di avere forti penalizzazioni di carriera. Nel mirino, in particolare, la mancata differenziazione fra chi non è produttivo perché lavora poco e chi invece è impegnato in progetti a lungo termine che per loro natura non possono che produrre risultati tangibili solo dopo decenni.
La connessione con il Belpaese non è casuale. Le ricerche premiate con il Nobel, infatti - che riguardano la rilevazione delle onde gravitazionali e confermano ulteriormente la teoria einsteniana della relatività - sono nate da una cooperazione fra il laboratorio Usa Ligo e il rilevatore "Virgo" di Cascina, in provincia di Pisa.
Per questo, ricorda il Fatto Quotidiano, Weiss e Thorpe hanno denunciato, nella lettera alla titolare del Miur, i tagli alla ricerca operati dagli ultimi governi, così come la riduzione del 20% del corpo insegnante.
Oltre al criterio di valorizzazione dei ricercatori, che penalizza chi lavora su ricerche a lungo termine: proprio come nel caso del lavoro premiato col Nobel. Che forse, se fosse stato svolto solo in Italia, non avrebbe avuto il sostegno necessario per venire alla luce.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.