Evi Rauter sparì 32 anni fa. Ora la svolta: "Probabile omicidio"

La 19enne sparita nel 1990 a Firenze. Il cadavere fu trovato impiccato in Spagna

Evi Rauter sparì 32 anni fa. Ora la svolta: "Probabile omicidio"

Un intreccio durato 32 anni il mistero che avvolge la storia di Evi Rauter, 19 anni. La giovane, dopo essersi diplomata, aveva deciso di passare qualche giorno in compagnia della sorella a Firenze. Un giorno, però, la ragazza sparisce nel nulla. L'ultima traccia del suo passaggio solo un bigliettino con scritto:"Vado in gita a Siena". Nulla di più. Da quel momento la 19enne viene dichiarata scomparsa e inizia un incubo per la famiglia.

Nel frattempo, a chilometri di distanza, una giovane viene trovata impiccata in una pineta di Portbou, località della Costa Brava spagnola. Non se ne conosce l'identità e non è possibile arrivarci con gli strumenti. L'analisi del Dna era infatti una pratica ancora poco utilizzata. Il caso viene archiviato come suicidio.

Dopo anni la svolta.

Le ricerche parallele Firenze-Siena-Spagna

Disperati, i genitori di Evi le provano tutte, denunciano la scomparsa sui giornali locali e internazionali. La ragazza sembra essersi volatilizzata, nessuno l'ha vista, nessuno ha informazioni utili. Tutto tace fino a quando un telespettatore, che stava vedendo un programma austriaco simile a Chi l'ha visto?, riconosce il volto di Evi e chiama la redazione. L'uomo afferma, infatti, di aver incontrato quella giovane durante l'estate del 1990 in Spagna.

Accade un evento paradossale: mentre in Italia la madre e il padre della giovane sono alla ricerca di elementi utili per trovare la figlia, parallelamente vengono resi pubblici in Spagna gli oggetti e i vestiti del corpo senza nome per trovarne la famiglia della ragazza senza identità. All'improvviso le ricerche si congiungono in un'unica direzione e i Rauter riconoscono gli indumenti e l'orologio di Evi durante la messa in onda del programma. È una tragedia e una liberazione allo stesso tempo. Da quel momento fanno il possibile per capire cosa sia successo ma non sanno che si stanno addentrando sempre più nel mistero.

Il cadavere della giovane vittima trovato nella pineta, infatti, è stato archiviato come un caso di suicidio e ormai per la legge spagnola è stato prescritto. Non si può far nulla fino a che un medico legale, interessato al caso, esamina meglio le fotografie scattate dopo il ritrovamento del cadavere impiccato. È certo che si tratti di omicidio. Il nodo al cappio fatto in maniera "professionale", la posizione della testa dopo il ritrovamento e l'albero troppo basso, tutti elementi che fanno supporre a una simulazione di suicidio.

La riapertura del caso

Dopo aver preso atto dell'intera vicenda, la procura di Firenze tramite la Questura, dove la sorella Christine aveva presentato denuncia 32 anni fa, ha già riaperto il dossier iscrivendo le notizie in un "modello 45". Questa operazione viene messa in atto nel caso in cui il pm ritenga che della notizia, già iscritta nel registro degli atti non costituenti notizia di reato, possa essere richiesto il compimento di indagini.

Nel frattempo anche la trasmissione austriaca riesce a mettersi in contatto con l'uomo che aveva riconosciuto la ragazza. Pare che all’epoca dei fatti il telespettatore frequentasse Port Bou e dunque sarebbe stato lì proprio la notte in cui è morta Evia Rauter.

Le sue ultime dichiarazioni rimandavano a un avvistamento della ragazza assieme a un gruppo di austriaci su un bus Volkswagen.

L’uomo, di nome Peter, non ha rilasciato altre dichiarazioni ai giornalisti, ma se dovesse arrivare una richiesta dei magistrati italiani, non potrebbe rifiutarsi di rispondere.

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