"La scorta non serve per gli immigrati". Minacciato il prete dell'accoglienza

Tensioni nel ponente di Genova. Immigrati accolti in un progetto gestito dalla Curia. Le minacce al direttore di Migrantes

"La scorta non serve per gli immigrati". Minacciato il prete dell'accoglienza

"Forse Don Martino non ha capito...Siamo tutti arrabbiati con lui. La scorta non serve per i migranti". Davanti all'ex asilo "Govone", che a Genova ospita dieci immigrati, la tensione è altissima. Nelle ultime ore è anche comparso un biglietto di minacce a Don Giacomo Martino, direttore ufficio Migrantes della Curia. Sul posto è intervenuta una volante della Questura di Genova, mentre il sacerdote ha scritto una lunga lettera aperta al quartiere chiedendo "scusa per i disagi" e invitando ad aprirsi al dialogo.

Da settimane i residenti del quartiere Multedo, nel ponente di Genova, portano in piazza il disappunto contro il progetto gestito dalla Curia. Ne hanno le tasche piene dell'accoglienza. E stanno cercando di farlo capire in ogni modo. Alle manifestazioni di piazza hanno fatto seguito le fiaccolate. Poi c'è stata un'assemblea pubblica con il sindaco Marco Bucci. Infine, nel quartiere, sono apparsi ovunque striscioni. Fino a oggi. Che la protesta è sfiociata nelle minacce. Ma don Martino non retrocede di un solo passo. Anzi. Scrive una lettera in cui, appellandosi al Vangelo, ricorda le vicende di "cinquanta giovani stranieri che hanno rischiato la vita attraversando il deserto, i campi profughi e il mare pur non sapendo nuotare". Quindi, accusa chi, sebbene gli immigrati (a suo dire) siano ospitati "senza che quasi nessuno se ne accorga", ha "seminato il disagio" alzando "la percezione del pericolo nelle strade del vostro quartiere".

Tutto parte con una richiesta del Comune di Genova per "svuotare" il Palasport per il Salone Nautico. Si è, quindi, passati dalla concessione del cardinale di usare il seminario all'istanza della Prefettura di organizzare una casa come altre già esistenti in città. "Esiste un importante progetto di integrazione e sviluppo del territorio che spero presto potervi raccontare in dettaglio", assicura il direttore dell'ufficio Migrantes. Ma i residenti di Multedo non vogliono proprio sentire ragioni. Don Martino si limita, però, a chiedere scusa alla parrocchia di Multedo "per le fatiche e le incomprensioni che avete dovuto sopportare", "per le accuse dirette od indirette che vi sono arrivate", "per i conflitti anche interni alla comunità che le mie parole possono aver suscitato" e anche "per la mia mancanza di diplomazia".

Intanto domani è confermata alle 19.30 una nuova manifestazione di protesta. A Multedo è attesa anche la presenza di CasaPound che rischia di infiammare gli animi.

La Cgil e l'Anpi hanno già annunciato un presidio "antifascista" qualora rappresentanti del movimento di estrema destra partecipino al corteo dei cittadini di Multedo.

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