Arrivano le risorse aggiuntive per stabilizzare 15.100 docenti precari della scuola dopo un lungo braccio di ferro tra la ministra all'Istruzione Valeria Fedeli e il collega all'Economia Pier Carlo Padoan.
La norma è contenuta in un emendamento presentato dal governo al decreto legge di correzione dei conti pubblici e approvato dalla commissione Bilancio della Camera, che incrementa i fondi già stanziati con al legge di Bilancio per circa 1,3 miliardi fino al 2026. I fondi serviranno al consolidamento dall'organico di fatto in quello di diritto con 15mila posti in più, come annunciato dal governo nelle scorse settimane.
Non si tratta quindi di nuovi prof per dare il cambio a chi va in pensione, ma proprio 15 mila cattedre in più che consentiranno di stabilizzare docenti precari finora costretti a girare da una scuola all’altra per ragioni di risparmio contabile. Ai supplenti fino al 30 giugno, infatti, non vengono pagate le ferie estive.
I fondi in più, quindi, serviranno per spostare 15.100 insegnanti precari dal cosiddetto "organico di fatto" nell’organico di diritto. Per il 2017 ci sono 40,7 milioni di euro in più destinati al personale a tempo indeterminato rispetto a quanto previsto dalla legge di bilancio, con un importo complessivo di 190 milioni. Negli anni successivi le risorse aumenteranno a oltre 130 milioni per arrivare a 184,7 milioni in più rispetto allo stanziamento iniziale dal 2026 in poi. Le assunzioni saranno suddivise tra le graduatorie di merito (8.698 docenti) e le Gae (6.402 docenti).
La stabilizzazione di 15 mila docenti è il frutto del compromesso raggiunto dopo un lungo braccio di ferro fra la ministra Valeria Fedeli e il suo omologo dell’Economia Pier Carlo Padoan: il Miur ne chiedeva 25 mila, il ministero
dell’Economia in prima istanza ne aveva offerti solo 10 mila proprio per ragioni di copertura finanziaria. Alla fine, conti alla mano, si è giunti al compromesso di 15.100 nuovi posti sottratti alla girandola del precariato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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