È cosa nota che al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, piaccia fare battute, anche pesanti e provocatorie. È ormai famosa la sua frase, fatta al tempo del lockdown, sui laureandi che volevano festeggiare e il lanciafiamme da usare per evitare i party. In fondo anche questo potrebbe essere stato un elemento che ha contribuito alla sua fama e al suo successo elettorale conseguito lo scorso settembre.
De Luca sa che i suoi pensieri espressi in modo canzonatorio e a tratti dissacrante incontrano il favore di una parte dell’opinione pubblica. E così non risparmia battute. Non è raro che nel corso delle sue lunghe dirette su Facebook del venerdì l’esponente del Pd si lasci andare a frasi colorite. Ma ci sono limiti. Perché a volte il governatore esagera e compie passi falsi. Un po’ come è accaduto nel video intervento di due giorni fa quando ha deriso in un colpo solo una mamma che in tv aveva parlato del desiderio della sua bambina di andare a scuola e la stessa piccina.
Una cosa orribile deve essere stato per De Luca, che ha chiuso le scuole nella Regione per l’emergenza sanitaria, sapere che esiste una bimba che ha il desiderio di andare in aula per imparare. Il governatore ha parlato, riferendosi alla genitrice, di "mammine di tendenza" e, per quanto riguarda l’alunna, di una piccina ogm cresciuta con latte al plutonio. Questa volta, però, il governatore ha compiuto un passo falso. La sua battuta di cattivo gusto ha attirato sull’esponente del Pd un mare di critiche. Come spesso accade in casi come questo, il dem ha provato a difendersi spiegando di essere stato male interpretato. Ma pochi gli hanno creduto. La stessa mamma presa di mira dal governatore si è detta sicura che De Luca ha fatto marcia indietro solo perché consigliato da qualcuno.
"Con poche parole De Luca è riuscito a offendere non solo me, ma un intero popolo. Il popolo della scuola. Gli alunni, gli insegnanti, il personale, i genitori. E poi, quando ha parlato di "mammina", si è lasciato andare a una distinzione di genere che non merita neanche di essere commentata", ha spiegato a Repubblica Arianna Montesano, la donna che aveva raccontato ai microfoni di SkyTg24 delle lacrime del figlio più piccolo, disperato per la chiusura delle scuole e, per questo, era stata derisa dal governatore. La signora ammette si essere ancora amareggiata da quanto accaduto perché "una persona che ricopre incarichi istituzionali non dovrebbe parlare di una situazione tanto drammatica usando toni sarcastici". Arianna si spinge oltre e lancia un affondo contro il dem: "Capisco che questo appartenga al personaggio che si è costruito, ma in questo modo sbaglia due volte, anche perché l'opinione pubblica comincia a stancarsi di questo modo di fare".
Sulle scuse fatte da De Luca la signora ha dubbi in quanto le pare evidente che "qualcuno gli abbia suggerito di fare marcia indietro. Ho visto che lo ha fatto per iscritto, invece venerdì aveva parlato in viva voce". Arianna ammette di non aver capito subito che quelle battute fatte dal governatore avevano lei come protagonista, anche perché ha due maschietti e non una bambina. "Poi alcuni amici mi hanno fatto notare che i contenuti erano esattamente quelli della mia intervista", ha spiegato la signora. Quest’ultima ha raccontato che suo figlio di sei anni gli ha espresso, tra le lacrime, il desiderio di andare a scuola perché voleva imparare a leggere. Nell’intervista, quindi, la signora aveva solo riferito un episodio che le era accaduto solo poche ore prima e che le avevano lasciato dentro "una rabbia profonda" in quanto "stanno togliendo il diritto all'istruzione a noi e ai nostri figli".
Arianna ricorda a De Luca che quanto sta accadendo in Francia, da venerdì scorso in lockdown, "dove il presidente Macron ha salvato la scuola. In Campania invece abbiamo alzato bandiera bianca, senza lasciare alternative ai ragazzi né ai genitori". Una cosa è essere in una classe e un’altra è seguire la didattica a distanza. I bambini di Arianna la stanno facendo ma, spiega la mamma, "è dura. Lavoro in uno studio di commercialisti e consulenti, dunque devo affrontare i problemi organizzativi che le madri conoscono benissimo". La donna spiega che non è tanto questo ciò che fa più male ma "guardare i miei bambini mentre fanno lezione. Il più grande, sia pure tristemente, si sta rassegnando. Però ogni giorno mi ripete che andare a scuola e trascorrere tempo insieme ai compagni è tutta un'altra cosa".
Il più piccolo, invece, in certi momenti si sente avvilito. "È troppo piccolo, gli mancano gli strumenti di base per affrontare una situazione come questa". Come se non bastasse, la donna ammette di essere in difficoltà davanti alle domande dei figli che chiedono il perché hanno chiuso le scuole: "Come faccio a rispondere che non vanno più in classe perché ci sono i contagi, mentre il resto del mondo continua a vivere tranquillamente?".
Rassicuriamo De Luca, che
amministra un territorio che comprende la Terra dei fuochi, che i piccoli della signora Arianna non bevono latte al plutonio, una sostanza altamente radioattiva. Prima di fare altre battutine il governatore dovrebbe riflettere.
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