Il coronavirus non soltanto sta danneggiando l’economia, ma creando problemi anche per quanto riguarda l’istruzione. La chiusura delle scuole per evitare i contaggi sta mettendo in crisi scuole e studenti. Esistono però istituti, da cui prendere esempio che non hanno fatto perdere neanche un giorno di lezione ai propri studenti organizzando in tempi record le lezioni online. Come ad esempio l’Istituto Prealpi di Saronno. A raccontare questo miracolo è il preside dell’Istituto, il professor Franco Marano.
Professore, vi siete da subito rimboccati le maniche per attuare la scuola a distanza. Volevamo capire meglio con lei, cosa avete fatto e in quanto tempo siete riusciti ad organizzarvi
“Inizio con una premessa. L’estate scorsa in chiusura dell'anno scolastico, abbiamo fatto fare a tutti i docenti un corso di formazione sulla classe virtuale e sulla didattica digitale a distanza. Ciò premesso, in questo momento è capitato questo evento straordinario e abbiamo cercato di fare di necessità virtù”.
Ovvero?
“Già domenica sera quando ho preparato la circolare di chiusura delle attività scolastiche, mi sono consultato con i componenti di presidenza, e abbiamo concordato che già l'indomani mattina, quindi lunedì, saremo partiti con le lezioni in digitale entro 24 ore. Noi siamo stati i primi operativi in assoluto. Lunedì mattina, dalla scuola ho preparato una circolare di presidenza e informato tutti i docenti, sulle disposizioni alle quali si dovevano attenere per la modalità di effettuare le lezioni. Quindi i docenti hanno preparato un calendario nella giornata di lunedì e lo hanno comunicato ai ragazzi”
Una specie di orario delle lezioni?
“All’interno dell’orario scolastico consueto hanno dato delle disponibilità per approfondimenti, lezioni vere e proprie in digitale per attività di recupero o più semplicemente per postare del materiale. E la cosa sta continuando. Mi arrivano ogni giorno foto, immagini e video dei docenti con classi che partecipano quasi nella loro interezza. Ieri mi raccontava un'insegnante che ha avuto più presenze nelle lezioni in virtuale da casa, che non in quelle fatte a scuola”.
Una modalità quindi che sta dando ottimi risultati
“Una modalità nuova. Stando a casa i ragazzi magari non avendo poco o nulla da fare, si collegano con l'insegnante. Non stiamo prendendo le presenze, ma teniamo conto delle attività che questi ragazzi stanno facendo in digitale. Quindi loro interagiscono, chiedono approfondimenti agli insegnanti e stiamo andando speditamente. E sto notando momento per momento, ora per ora e giorno per giorno, che sta crescendo la partecipazione e l'intensità. Ieri in una classe avevamo 23 presenze su 25”.
Immagino non abbiate trovato problemi per quanto riguarda i ragazzi perché sono ipertecnologici
“Esatto. Qualche genitore ha chiamato per informarsi, magari perché il figlio non aveva il computer e noi abbiamo suggerito di usare anche lo smarthpone per mettesi in contatto con il docente. Da parte nostra grossi problemi non ce ne sono stati, ovviamente come in tutte le cose ci sono gli insegnanti già pronti e ben predisposti e altri che ci stanno arrivando più lentamente. Hanno iniziato a postare del materiale e adesso stanno iniziando i primi passi con la classe virtuale aiutati dai colleghi più preparati in questo. Però diciamo che da qui a uno o due giorni avremo quasi a regime il funzionamento della ‘classe virtuale’ in tutti gli indirizzi e in tutti le classi dalle prime alle quinte. Quindi se dovesse proseguire questa interruzione delle attività didattiche nella Regione Lombardia anche per la settimana prossima, noi non abbiamo la presenza fisica, ma possiamo dire che le nostre lezioni proseguono regolarmente”.
C'è soltanto da farvi i complimenti soprattutto per la velocità di organizzazione
“Ci siamo mossi come primi in Italia in assoluto, poi siamo stati seguiti dopo un giorno da altre scuole, una anche qui vicino di Busto e un'altra della Lombardia. Quindi ora siamo tre ad essere in questo progetto e ad essere avanti. Ma il nostro esempio verrà seguito di sicuro anche da tutte le altre. Stamattina ad esempio ho già chiamato una società di formazione chiedendo di poter potenziare questa modalità ed emplementeremo ancora di più le attività formative dei nostri docenti utilizzando una sola piattaforma. Ora abbiamo dato agli insegnanti la possibilità di spaziare e di utilizzare Skype, WeSchool, Google Classroom etc. L'anno prossimo lavoreremo e faremo formazione su un'unica piattaforma”.
Come hanno appreso i ragazzi questa novità?
Inizialmente sono stati spiazzati da questa mossa della scuola ma hanno recepito bene e sono molto contenti. Loro ma soprattutto le famiglie che comunque vedono un prosieguo delle loro attività e che non perdono giorni preziosi. Addirittura alcuni si stupiscono che ora la piattaforma non serve solo per recuperare ma anche per andare avanti con le lezioni”.
Siete tranquilli? Vivete una vita normale?
“Le persone di scienza non sono mai preoccupate, facciamo una vita informale. Abbiamo limitato un pochino i movimenti di aggregazione sociale, e la vita si svolge in maniera più tranquilla, ma la gente comunque esce e fa la spesa, e magari cerca di usare orari intelligenti”.
Ha avuto la possibilità di sentire, magari telefonicamente o via mail il Ministro dell'Istruzione
“No, non abbiamo avuto questa possibilità ma molti hanno parlato di questa nostra iniziativa e siamo convinti prenderà sempre più piede.
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