Dopo il via alla sperimentazione per i licei brevi, ora tocca alle scuole medie. Ma "non ho mai detto che voglio accorciare da tre a due anni la scuola secondaria di primo grado", ha precisato il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli. Il ministro fa riferimento all'articolo comparso su La Stampa. "Il titolo con cui oggi 'La Stampa' apre la prima pagina è perciò destituito di ogni fondamento. Alla giornalista che mi ha intervistato ho fatto un ragionamento diverso, come si legge nel testo delle risposte, senza mai prospettare né che si debba accorciare quel ciclo scolastico, né tanto meno che sia io a volerlo o poterlo fare". Il ministro si sofferma poi sullo stato delle scuole medie. "Abbiamo iniziato in questi giorni a ragionarci. Gli argomenti su cui si discute sono la durata, le materie, le modalità di studio ma in un'ottica di armonizzazione di tutti i cicli in modo da non creare scompensi". "L'obiettivo - continua Fedeli - è portare il maggior numero di ragazze e ragazzi ad avere una formazione migliore, ridurre il gap tra Italia e il resto dell'Ue per numero di laureati, di diplomati, di Neet e di studenti che abbandonano le scuole".
I cambiamenti ai quali il ministro sta lavorando sono l'estensione del progetto Erasmus alle scuole secondarie e il "rilancio dell'apprendimento della lingua italiana grazie al contributo di Luca Serianni, linguista e filologo da poco in pensione che metterà la sua vasta competenza al servizio gratuito del ministero e degli studenti", ha affermato il ministro. "Come formare gli studenti deve diventare un elemento decisivo del dibattito pubblico - ha continuato Fedeli -. L'obiettivo non è una nuova riforma, ma essere consapevoli del fatto che l'Italia ha il sapere, l'innovazione e la ricerca come fattori primari nelle scelte che riguardano il Paese. Abbiamo già preso diverse decisioni che vanno in questo senso". Nella legislatura non ci saranno però i tempi necessari per una riforma, ma il ministro ha assicurato di realizzare una "proposta che permetterà di avere gli strumenti per affrontare il tema nei tempi giusti".
La sperimentazione dei licei brevi
Dall'anno scolastico 2018/2019 intanto partirà la sperimentazione su cento classi di altrettanti istituti superiori.
"Al termine di questo periodo l'insieme dei decisori politici - quindi anche le scuole - se riterrà positivo l'esperimento, potrà farlo diventare curricolare e strutturale. A quel punto sarà necessario rivedere l'insieme dei cicli scolastici per rendere armonici i contenuti studiati nelle diverse classi e penso che elevare l'obbligo scolastico diventerà un elemento utile e necessario".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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