"Se vince il No, vado all'estero" Ma Bottura è ancora in Italia

Ora che ha vinto il No al referendum, lo chef non pare intenzionato a mantenere la parola

"Se vince il No, vado all'estero" Ma Bottura è ancora in Italia

Massimo Bottura era fautore del "sì" al referendum costituzionale. Lo chef, in una intervista al Corriere della Sera, aveva minacciato di lasciare di chiudere il suo ristorante e di lasciare l'Italia perché "il punto non è Renzi, o Grillo", ma "la logica per cui in Italia non si può fare" e se passa questa logica, "mi viene moglia di mollare tutto e andare all'estero", lontano da un Paese in cui "molti giovani si arrendono prima di combattere".

Ora che però ha vinto il No al referendum, lo chef non pare intenzionato a mantenere la parola. Anzi, oggi si è recato a Modena per selezionare i vincitori degli istituti alberghieri in gara al “concorso nazionale cotechini e zampone”.

"Vince un piatto straordinario - ha commentato Bottura come scrive La Tribuna di Treviso - contenuto in una forma meravigliosa: una mela. Basta questa mela a raccontare tutto il territorio.

La presenza dei germogli delle lenticchie di Castelluccio poi ha colpito il cuore. Quei germogli rappresentano la speranza di rinascita di un territorio colpito gravemente dal terremoto. Ma tutti i piatti sono veramente di grande livello. Questo premio migliora sempre più".

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